Michelangelo – Endless: l’Arte e la Lingua Italiana

Mattia Ronsisvalle (October 22, 2018)
In concomitanza con le celebrazioni legate alla settimana delle lingua italiana, l’Istituto Italiano di Cultura a New York ha proposto il lavoro del regista Emanuele Imbucci intitolato “Michelangelo – Endless”.

Le celebrazioni della settimana dedicata alla lingua italiana si sono tenute in tutto il mondo e anche a New York.

All’Istituto Italiano di Cultura di New York si è reso omaggio alla lingua italiana con la proiezione un documentario su una delle figure più celebri del mondo dell’arte italiana: Michelangelo.
 

Il direttore dell’ICI, Giorgio Van Straten, si è detto soddisfatto sulle iniziative di New York“ Procede tutto al meglio. Abbiamo celebrato la lingua italiana anche dentro le mura della Columbia University con un evento dedicato ad Elsa Morante.  Oggi invece abbiamo deciso di usare il cinema, abbiamo scelto il film su Michelangelo, in italiano, la nostra lingua”.
 

Arte e lingua italiana, due elementi del nostro patrimonio culturale.
 

Il regista conferma il nostro pensiero dicendo che “Il mio lavoro parla dell’Italia e porta le sue bellezze agli occhi di tutti in maniera multimediale. È un invito a  visitare il nostro Paese e apprendere le bellezze attraverso la nostra lingua”.
 

Il film, prodotto da Cinema d’arte Sky, si presenta come un contenuto visivo che supera la consueta idea di documentario. Un film tra documentario e finzione, grazie anche al supporto dei Musei Vaticani, racconta la storia di Michelangelo non sono attraverso storici dell’arte ma facendo parlare direttamente il noto artista Vasari.

La sceneggiatura è molto accurata  e non ignora né l'omosessualità di Michelangelo, né i suoi attriti con la Chiesa all'epoca della Riforma Protestante.

Si racconta un Michelangelo Buonarroti che  prossimo alla fine della propria vita, ripercorre le tappe, dall'infanzia ai primi capolavori, dalle rivalità con i grandi artisti del suo tempo ai rapporti conflittuali con le autorità politiche e religiose dell'epoca.

A contestualizzare storicamente il suo racconto è, come riportavamo prima, Giorgio Vasari, autore di "Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori", che narra di Michelangelo le imprese titaniche e le opere gigantesche, la volontà di separare la luce dalle tenebre e di rendere tridimensionale la pittura, la visionarietà architettonica e il gusto per il non finito.
 

Il segmento dedicato alla vita e delle opere di Michelangelo è realizzato con estrema cura tanto dell'immagine quanto della narrazione che non risulta mai banale, anzi, ogni attimo è scandito con moderazione: c’è un tempo per ridere, uno per emozionarsi e un altro ancora per ammirare.
 

Non manca il giusto equilibrio tra gli attori e le nuove tecnologie usate con cura e senza presunzione, per ricostruire fatti e monumenti storici.
 

“Le opere di Michelangelo raccontano l’uomo che vi è dietro. Quando abbiamo ripreso il David, cosa non concessa a tutti, ci siamo resi conto che dovevamo rendergli la giusta autorevolezza” - spiega il regista Imbucci.
 

Nel prodotto finale si evince la grande collaborazione che c’è stata dietro da parte del team: grazie anche alla più volte nominata Cosetta Lagani, direttrice e produttrice artistica del film, ed a Cinema d’Arte Sky.

Proprio l’azienda di Sky sembra aver l’intenzione di produrre un nuovo docu-film dedicato interamente a Leonardo Da Vinci, in memoria dei cinquecento anni dalla sua scomparsa che si celebreranno nel duemiladiciannove.

Se Michelangelo e gli storici d’arte si sono sempre interrogati sul problema esistenziale del “non finito”, ci azzardiamo a considerare “Michelangelo – Endless” come un prodotto finito e che sta conquistando non solo il vecchio continente ma anche la terra a stelle e strisce degli U.S.A.

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