Insieme sotto il monumento "Mother Italy", per tutte le mamme
Tanti gli ospiti rilevanti come il presidente del Ihcc Joseph Sciame, lo scrittore e commediografo Mario Fratti, il console generale Natalia Quintavalle, il Preside Anthony Tamburri del Calandra Institute, il giudice della Corte Suprema Dominic Massaro e la viceconsole Lucia Pasqualini, solo per norminarne alcuni. Presenti anche rappresentanti dei Sons of Italy e della Niaf . A disturbare, purtroppo, una lieve pioggia.
La cerimonia che precede la festa della mamma ha avuto luogo nel parco adiacente la struttura dell’Hunter College, un piccolo fazzoletto di terra che accoglie la scultura Mother Italy, opera d’arte creata dal genio dell'abruzzese Giuseppe Massari.
Una statua che rammenta il cuore di quella che fu l’immigrazione Italiana in America negli anni del dopoguerra realizzata dall'artista - originario di Ortona sul mare - che ha voluto creare un'allegoria con l’immagine di una Italia giovane.
"Rappresenta il forte legame tra Italia e America e soprattutto è simbolo di tutte le madri di ogni nazionalità che vedono partire i propri figli verso una nazione straniera” spiegava lo stesso Massari proprio nel 2000, anno in cui il Dr. David Caputo, Presidente dell’Hunter College diede il suo consenso per far posizionare la statua nel piccolo giardino dove adesso è collocata. Tutto questo anche grazie alla perseveranza di Dominic Massaro.
Nella targa commemorativa della Mother Italy Statue è infatti possibile leggere “Dedicata agli immigrati Italiani… simbolo delle madri di ogni Nazionalità che hanno mandato i propri figli a costruire una nazione fatta di immigrati, concepita nella libertà e dedicata all’uguaglianza di tutti coloro che sono arrivati e a tutti quelli che ancora dovranno arrivare”.
Joseph Sciame, presidente dell’Ihcc, ci spiega l’importanza di questa commemorazione ai piedi di una statua che coinvolge non sono gli italiani ma tutta l’umanità soprattutto in un contesto di così variegata multiculturalità come può essere la città di New York. L’esperienza italiana non e’ che il simbolo di una migrazione vissuta da tantissime persone che, con le loro culture hanno arricchito e reso unica la città.
“Fare una cerimonia nel parco che ospita la statua della Mother Italy e’ molto importante, e da il via alla celebrazione che avviene poi il giorno della festa della mamma.
Questa statua è simbolo dell’Italia in tutte le sue personificazioni, e ne rappresenta proprio la sua universalità. Dell’Italia apprezziamo particolarmente le scoperte, le invenzioni, e il duro lavoro che ha visto questo paese sempre protagonista. Penso stia in questo l’ importanza della cerimonia annuale”.
Ospite d’onore di questa giornata è stata Lucia Pasqualini, Vice Console Italiana a New York, esempio calzante di mamma in carriera. Il funzionario diplomatico, dopo aver ricevuto anche un riconoscimento del NY Police Department, ci dice: “Sono molto contenta e orgogliosa di questa onorificenza. Sono una figlia e anche una madre di due bambini, ed oltre a questo sono anche una donna che lavora” continua la Vice console “questo premio mi rende particolarmente felice perché svolgendo il mio ruolo istuzionale e dovendo partecipare a molti eventi ogni giorno anche io a volte ho quel senso di colpa tipico di una mamma impegnata in mille cose”.
Lucia Pasqualini è quasi a termine del suo mandato a New York e per lei questa cerimonia ha un significato particolare: "Ho l'orgoglio di poter dire che la comunità che mi ha accolto con grande calore e credo abbia apprezzato il mio impegno".
“Ieri sera sono stata molto orgogliosa di dire ai miei figli che mi avrebbero dato un premio per la festa della mamma. Ne sono stati contentissimi e spero che anche loro mi possano dare questo riconoscimento” conclude sorridendo Lucia Pasqualini.
Una bella inziativa, questa dell'Italian Heritage and Cultural Committee of New York, unico rammarico la piccola partecipazione di pubblico. Ci dispiace, anche se siamo consapevoli che il clima di New York in questi giorni non è molto invitante a cerimonie all'aperto.
i-Italy
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