From Street to Art: il cammino dell'arte pubblica verso le gallerie

Mila Tenaglia (June 23, 2014)
Dieci Artisti di fama internazionale con i loro lavori raccontano la street art italiana. "From Street to Art": un progetto di Simone Pallotta, curatore di Arte Pubblica e Urbana. L'Istituto di Cultura Italiano, supportato da LaFondazione NY, si è cosi spogliato dalla sua dimensione istituzionale per essere letteralmente ricoperto dalla pittura e dalle opere proprio per rendere l'idea di continuità tra il fuori e il dentro.

Dal cuore di una delle città più antiche e affascinanti del mondo, Roma, Simone Pallotta porta a New York, capitale cosmopolita, mecca dei graffiti e della street art, From Street to Art.

L'opening si è tenuto presso l'Istituto Italiano di Cultura il 20 giugno riscuotendo grande successo tra i giovani e non.

La mostra vuole eplorare l'arte pubblica e urbana italiana con i nomi che hanno seganto la scena made in italy e internazionale dell'arte di tra cui: Agostino Iacurci, Aris, BR1, Cyop&Kaf, Dem, Eron, Hitnes, Sten&Lex, Ufo5, 2501.

Come ci ha raccontato Simone questi artisti sono accomunati da una profonda autorialità nonostante abbiano un atteggiamento nei confronti dell'arte e della ricerca artistica totalmente differente.  

Classe 1979, nato e cresciuto a Roma, Nuovo Salario, Simone si è sempre dedicato all'arte della strada diventando piano piano curatore e critico d'arte.

"La mia formazione viene dalla strada, dai graffiti degli anni '90. Una volta finita la specializzazione in arte a Udine nel 200o con il mio bagaglio culturale mi sono guardato intorno e ho visto che molte di quelle persone che provenivano da il mondo dei graffiti avevano cominciato a cercare una via espressiva improntata sul dialogo verso la città e non più una presa di posizione su questa. 

In Italia curo molti festival e progetti impegnati nella diffussione di Arte Contemporanea nello spazio pubblico. Qui a New York è la prima volta che collaboro con l'Istituto Italiano di Cultura.

La mostra From Street to Art è stata possibile realizzarla grazie a Fabio Troisi con cui mi sono trovato molto in sintonia". Racconta Simone.

Fabio, Attachè culturale per l'Istituto Italiano di Cultura di New York, cammina tra le opere soddisfatto.

"Appena entrato al ministero degli Affari Esteri fantasticavo di portare qui in Istituto una mostra collettiva di Street Art. Ho selezionato Simone come curatore e devo ringraziare l'associazione culturale Walls e Chiara Mariani come referenti per quanto riguarda tutti gli aspetti logistici. Ho sempre amato l'arte e la Street Art e conoscevo gia' da Roma i progetti e i lavori di Simone. Per me From street to Art è un sogno che si realizza".

L'Istituto di Cultura Italiano, supportato da LaFondazione NY, si è cosi spogliato dalla sua dimensione istituzionale per essere letteralmente ricoperto dalla pittura e dalle opere degli artisti proprio per rendere l'idea di continuità tra il fuori e il dentro.

Il muro che accompagna le scale al primo piano infatti è stato dipinto da Hitnes, uno degli due artisti presenti: un grande tacchino in una spirale di piume regna sovrano, sullo sfondo tanti piccoli squali fluttuanti.

Hitnes lo troviamo a lavoro dentro l'Istituto. I suoi temi da sempre riguardano gli animali. Le mani macchiate di vernice, il pennello in mano. E' a suo agio mentre lavora solitario. 

I giorni precedenti ha realizzato in collaborazione con la galleria Exit Room, un muro su un rooftop che si affaccia sullo spazio colorato del quartiere di Bushwick. Questa galleria organizza eventi di arte pubblica e street art ed è diventata una delle realtà più importanti nell'area di Bushwick. I fondatori, la videomaker Daniela Croci e Dariel Martinez, non hanno esitato nel collaborare con Simone e cercare un muro di grandi dimensioni per Hitnes.

Hitnes ci racconta un po' di se mentre finisce di ritoccare sul muro dell'Istituto il suo lavoro.

"Ho cominciato in maniera tradizionale con i graffiti, l'illegale e i treni per poi abbandonare le lettere e avvicinarmi a disegnare gli animali E' la cosa che mi è sempre venuta meglio e sono molto veloce nel farlo.

Viaggiare per me è sempre stato importante, mi piace il fatto che i muri che faccio vengono visti dalle persone che passano casualmente.

In Italia la street art vive una scena molto forte, c'è un'originalità interessante. E' un paese dove ci sono dei maestri di astratto figurativo di qualsiasi cosa."

BR1, l'alto artista presente, viene da Torino, i suoi lavori trasmettono un forte impatto emotivo poichè si incentrano sul tema delle religioni e sull'effetto che queste hanno sulle persone. 

"Ho colto l'occasione dell'invito del curatore qui negli Stati Uniti per poter realizzare per la prima volta un'opera che andasse a toccare non solo le persone di religione islamica ma anche ebraica, in quanto c'e' una delle comunità più grandi al mondo qui a Brooklyn"

"Ho passato diverso tempo su Bedford Avenue a studiare la comunità, ho cercato ispirazione in quelle strade e mi sono focalizzato tra l'incontro scontro tra l'ebreo e musulmano in Palestina. L'opera è stata realizzata su manifesti presi in quelle strade. Ho iniziato a seguire con il tempo anche l'impatto che la pubblicità e il mondo occidentale di massa ha sulle comunità religiose".

Il grande lavoro di labor limae che è stato realizzato fa riflettere su come lo spazio urbano sia diventato un nuovo ponte umano e artistico di ragionamento tra gli artisti e le persone. 

La mostra sarà presente fino al 20 agosto al 686 Park Ave.

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