Quell'infanzia svenduta, rubata

Gennaro Matino (May 27, 2014)
e.... anche i piccoli più fortunati sono diventati ignare vittime di un mondo globalizzato che mentre si adopera con ogni mezzo per soddisfare il bisogno di affetto e di protezione, dall’altro non si è lasciato sfuggire l’occasione di trasformare i nostri figli da soggetti bisognosi di cure in oggetti che rispondessero in maniera eccellente ai bisogni del mercato... Cantava Giorgio Gaber: “Non insegnate ai bambini la vostra morale, coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all’amore, il resto è niente”. È il suo testamento spirituale e lo ha scelto come accompagnamento musicale per il suo funerale. Gaber... facendosi pedagogo dolcissimo suggerisce di “dare fiducia all’amore”, perché “il resto è niente”.




L’INCUBO più terribile di ogni genitore è quello di non trovare più il proprio bambino. È un attimo, ti giri e nel luogo dove era un secondo prima il piccolo non c’è più. Quando ero bambino mi capitò di perdermi, una distrazione innocente dinanzi a una vasca di pesciolini.

E mia madre per un giorno intero provò cosa significasse morire restando vivi. Avevo solo due anni, ma quelle immagini di me vagante per una città sconosciuta, la paura e la solitudine, le lacrime nell’abbraccio ritrovato, mi sono rimaste scolpite dentro.


Quanti sono i bambini scomparsi in Italia? Quanti nel mondo? I dati parlano di cifre impressionanti a conferma di un fenomeno quanto mai esteso, che sembra non conoscere fine. Secondo le stime, almeno 8 milioni di bambini scompaiono ogni anno, vale a dire 22.000 bambini al giorno. Un fenomeno complesso, dietro il quale si celano i più svariati motivi: dall’allontanamento volontario da casa, al rapimento per mano di malviventi o nel caso in cui uno dei genitori, in conflitto con l’altro, decide di far perdere le proprie tracce e quelle del figlio.


Il fenomeno riguarda tutti i paesi del mondo che oggi, per sensibilizzare l’opinione pubblica, celebrano la Giornata internazionale dei bambini scomparsi istituita nel 1983 in memoria di Etan Patz, bimbo di 6 anni, sparito a Manhattan il 25 maggio del 1979, di poco più grande della nostra piccola Angela Celentano, scomparsa sul Monte Faito, in provincia di Napoli, il 10 agosto 1996. I suoi genitori non hanno mai perso la speranza e continuano a cercarla. Sono ancora tanti i genitori che chiedono allo Stato e alle istituzioni di non mettere la parola fine sulla ricerca dei loro figli.


Esiste però un’altra infanzia rubata, diversamente dolorosa e il rischio di perderla è più che reale.


La convenzione internazionale del 1989 sui diritti d’infanzia s’impegna a garantire la protezione dei bambini e le cure necessarie al loro benessere, la legge prevede che i bambini non siano mai abbandonati a loro stessi. Da decenni, ormai, i Paesi cosiddetti evoluti, tra i quali il nostro, si adoperano con convegni, dibattiti e studi sul mondo minorile per garantire a ogni bambino una crescita armonica e uno sviluppo equilibrato della personalità, tuttavia è fin troppo evidente che tutto questo non basta per proteggere dal violento mondo degli adulti la tenerezza dei più piccoli.


E’ sotto gli occhi di tutti il dramma di un’infanzia svenduta, di come quotidianamente venga violato il diritto di troppi bambini all’identità, alla famiglia, alla salute, all’istruzione, all’uguaglianza, alla tutela dallo sfruttamento e dall’uso di droghe. Neonati abbandonati nei cassonetti, bambini preda di pedofili o di commercianti di organi, per non parlare dei bambini usati come manovalanza dalla malavita o di quelli che ancora muoiono per malnutrizione, per il gelo o per gli incendi nei campi profughi o annegati per trovare asilo in terra amica. Viviamo in una società che si reputa civile ed evoluta, ma che in realtà non è in grado di garantire ai bambini una vita serena, né il diritto al gioco senza il quale non si è più bambini.


Anche i piccoli più fortunati sono diventati ignare vittime di un mondo globalizzato che mentre si adopera con ogni mezzo per soddisfare il bisogno di affetto e di protezione, dall’altro non si è lasciato sfuggire l’occasione di trasformare i nostri figli da soggetti bisognosi di cure in oggetti che rispondessero in maniera eccellente ai bisogni del mercato. Sta di fatto che un tempo persino la malavita rispettava la dignità dei bambini, oggi si può ucciderli senza pietà trasformandoli per calcolo diabolico in una insignificante pedina da regolamento di conto.

Ma c’è di più: i nostri bambini sono derubati da adulti non cresciuti, i loro sogni sacrificati per capricci insani di chi non sa cosa significhi responsabilità di stato.


Per affermare una presunta autonomia, spesso l’adulto dimentica che, il giorno in cui gli nasce un figlio, la sua libertà è investita sulla felicità del piccolo e, benché ogni adulto abbia il suo nome proprio, quando diventa genitore i connotati della sua storia sono irreversibilmente trasformati da un nuovo nome: mamma, papà.


Cantava Giorgio Gaber: “Non insegnate ai bambini la vostra morale, coltivate voi stessi il cuore e la mente, stategli sempre vicini, date fiducia all’amore, il resto è niente”.


È il testamento spirituale di Gaber che lo ha scelto come accompagnamento musicale per il suo funerale. Gaber facendosi pedagogo dolcissimo suggerisce di “dare fiducia all’amore”, perché “il resto è niente”.


Già, proprio così, per i nostri bambini, il resto è niente.



* Gennaro Matino  è docente di Teologia pastorale e insegna Storia del Cristianesimo presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Editorialista di 'Avvenire' e 'Il Mattino'.  Opinionista di 'La Repubblica". Parroco della SS Trinità. Il suo più recene libro: “Economia della crisi. Il bene dell'uomo contro la dittatura dello spread" (Baldini & Castoldi - 2013).

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