Storica firma tra il Calandra e l'Università della Calabria
L'atmosfera è quella delle grandi occasioni. Nell'aria si sente grande entusiasmo. Il pubblico affluisce con entusiasmo. Si respira ottimismo e voglia di cultura nell'aria per qualcosa che si attendeva da tempo
Symposium and Signing Ceremony with the University of Calabria "un incontro amichevole che segna la storia del nostro istituto". Queste le parole di apertura del dean del John D. Calandra Antony Tamburri che ha introdotto la cerimonia al Calandra Institute. "Un momento topico per sigillare un grande passo tra le due istituzioni universitarie. È la prima volta che un'università italiana offre un corso specifico italo-americano. Oggi è un momento storico".
E' stato infatti firmato l'accordo che permetterà una collaborazione unica, nel campo degli studi italo-americani, di scambio interculturale tra l'Università della Calabria e il Queens College (CUNY). Uno scambio culturale che vede dunque l'inserimento di un corso di studi italo americani all'interno dell'Università della Calabria e l'occasione per gli studenti di approfondire gli studi in America e viceversa. Gli studuenti americani avranno modo di approfondire la cultura italiana e italo-americana e quelli italiani potranno vivere a New York, nel suo melting pot culturale, una esperienza unica.
Il simposio ha visto come relatori il Rettore dell'Università della Calabria Gino Mirocle Crisci, il professore Queens College Felix Matos Rofriquez; le professoresse dell'Università della Calabria Margherita Ganeri and Marta Petrusewicz; il professore Fred Gardaphe e Joseph Sciorra del Calandra Institute; la professoressa Donna Chirico, York College, CUNY.
La sala del Calandra Institute era dunque gremita di professori, giornalisti, intellettuali, diversi rappresentanti della comunità, tutti consapevoli dell'importanza dell'accordo.
Incontriamo anche lo scrittore Amara Lakhous, che vive a Roma dal 1995, noto soprattutto per il libro Scontro di civiltà per un ascensore a piazza Vittorio che racconta l'esperienza di vivere nella capitale italiana degli emigranti di oggi.
Non mancava certo il console generale di New York, Natalia Quintavalle "Ho avuto più volte l'occasione di parlare con il Rettore Crisci ma questa - die e sorride - è la volta buona".
"Essere qui oggi e veder nascere questa collaborazione tra le due università per me è molto importante e appena possibile andrò a visitare l'Università della Calabria".
Durante la presentazione Crisci racconta la storia di questa giovane Università nata nel 1968 e attiva dal 1972. "Questa istituzione deve aprirsi al mondo, farsi conoscere. Abbiamo tanti studenti internazionali dal Sud America all'Asia e programmi di dottorato, Erasmus per l'Europa e corsi soprattutto in Ingnegneria e Scienze. Ma è tempo di creare un ponte con l'America".
"Il campus è composto da due teatri, due cinema, tre librerie e non vogliamo fermarci. Vogliamo andare oltre e aprirci anche agli USA e firmando oggi questo patto stiamo facendo la storia" dichiara con orgogno il rettore.
Il nuovo presidente del Queen College, Felix Matos Rodriguez, che si e' anche occupato dello studio sulla diaspora, sigla così il patto con Crisci ed insieme mettono in evidenza le somiglianze tra le due università
L'evento ha visto infine intervenire intelletuali e accademici come Fred Gardaphè e Joseph Sciorra del Calandra, Donna Chirico dello York College, Margherita Ganeri e Marta Petrusewicz dell'Università della Calabria.
Esordisce Donna Chirico che sottolinea la volontà di rappresentare gli italoamericani sotto una luce differente e l'opportunità preziosa di portare il programma fuori dai campus. Si lega a questo concetto la professoressa Margherita Generi discutendo sull'attitudine conservativa all'interno dell'Università italiana. "La letteratura italo-americana è molto importante negli Stati Uniti ma non si può paragonare con il dipartimento di Italianistica da noi che si suddivide in storia della letteratura italiana, in linguistica e in altre branche. Per esempio io insegno letteratura contemporanea e non mi è permesso insegnare Petrarca, Dante o Ariosto ma solo dall'Unificazione Italiana a oggi".
Prosegue con fervore "Bisogna andare in profondità su questi tipi di studi e in particolare su quelli italo-americani affinchè la conoscenza degli studi possa essere trasmessa a tutti gli studenti italiani sono interessati a conoscere questo tipo di letteratura, ma molti non sanno neanche cosa sia la diaspora. Del resto dalla nostra regione c'è stato un altissmo tasso di emigrazione".
"Grazie agli studi sulla diaspora abbiamo modo di poter trovare quelle connessioni perse dai migranti italiani che arrivavano oltre oceano e perdevano il proprio bagaglio culturale" afferma Marta Petrusewicz.
Chiude la cerimonia Jospeh Sciorra, Director for Academic and Cultural Programs al Calandra Institute che, in quanto studioso sul folklore e sulla identità italo-americana ha colto l'occasione per presentare il libro Embroidered Stories: Interpreting Women's Domestic Needlework from the Italian Diaspora. Una antologia multidisciplinare che analizza
attraverso i prodotti dell'intelletto come l'arte, la musica, la storia il comportamento delle persone. "Per esempio interpretando la storia dell'ago e cucito nelle donne dalla diaspora italiana. Il risvolto interessante non e' solo quello che hanno fatto le donne in questo campo manufatturiero ma l'eredita' trasmessa nel tempo a figli e nipoti che si e' trasformata" conclude Sciorra.
Infine un ringraziamento speciale per la perfetta riuscita di questa cerimonia che segna un passo fondamentale nella storia di queste due università è stato fatto alle "colonne" del Calandra Institute: John Migliori e Fred Gardaphe.
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