L'Italy-America Chamber of Commerce dal Ministro Degli Esteri

Francesca Di Folco (May 09, 2012)
Per il 125esimo anniverario incontro al più alto livello alla Farnesina dei rappresentanti della Camera di Commercio. Potenziare l’interesse per la lingua e la cultura italiana. Puntare sul business nell’imprenditoria. Scommettere su sviluppi e investimenti. Questi alcuni degli imput dati da Giulio Terzi di Sant'Agata, titolare del dicastero

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La delegazione della Camera di Commercio Italo-Americana celebra anche nel Belpaese l’illustre anniversario della sua fondazione. L’evento è occasione di un tour nella Capitale tra i vertici delle istituzioni ed in primis l’incontro con il Ministro degli Esteri Giulio Terzi di Sant’Agata.

Inutile dire che nelle sale del palazzo della Farnesina si è trattato di un rivedersi per entrambi. L'ex Ambasciatore a Washington
infatti conosce molto bene la realtà italiana ed italo-americana negli Stati Uniti e la Camera di Commercio Italo-Americana lo ha già incontrato in diverse occasioni sul territorio statunitense.

Potenziare l’interesse per la lingua and cultura italiana. Puntare sul business nell’imprenditoria. Scommettere su sviluppi e investimenti futuri.

Con questi tre “imput” il ministro degli Affari Esteri ha accolto l’8 maggio, alla Farnesina, imprenditori e tycoon della Italy-America Chamber of Commerce di New York, il top della camera di commercio d’oltreoceano. Giulio Terzi di Sant’Agata ha in quest'occasione suggerito strategie e chance per rilanciare l’economia e scambi tra i due Paesi.

Il ministro ha ribadito l’importanza di supportare progetti di crescita culturale e della diffusione della lingua italiana con iniziative a 360° correlate ad  imprenditoria, alto commercio e business.

Terzi è entrato allora nello specifico dell’operato della Camera Italo-Americana, lodandola per i livelli raggiunti, affermando che è bene continuare in un momento di crisi come questo a puntare  su strumenti di crescita, investimenti, innovazioni per incrementare l’import-export.

Il ministro è stato schietto: la concorrenza è “molta e variegata” perchè il mercato dell’estero, da sempre in pole position sul commercio e l’imprenditoria con gli States, ora più che mai si sta aprendo all’Asia, all’Africa su nuove sfere come le new technology, l’informatica, ingegneria... E’ dunque necessario non abbassare mai la guardia, non mollare mai la presa.

Tra gli applausi della delegazione, la parola  è passata  a Claudio Bozzo. Al più giovane presidente che la Camera Italo-americana abbia avuto brillano gli occhi quando esprime tutta la propria soddisfazione per i complimenti ricevuti dal ministro e ricorda la visita dello scorso anno a New York del Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano.

Claudio Bozzo ha ammesso le difficoltà sostenute nel corso delle varie sfide,  sempre affrontate con i colleghi col massimo dello sprint per garantire il meglio nel proprio settore.  Ha con convinzione rilanciato il desiderio di continuare da impegnarsi per offrire sempre il massimo alla comunità italo-americana ed americana  e, in particolare, agli imprenditori di cui si onora di essere a capo.

Il presidente ha fatto una sola richiesta ferma al Ministro: quella di continuare a credere, investire e supportare la Italy-America Chamber of Commerce, per celebrare altrettanti 125 anniversari all’insegna della prosperità di quella che anche negli States è ormai un’istituzione consolidata.

Claudio Bozzo alla fine si  è alzato per scartare qualcosa che è apparso a poco a poco sotto lo sguardo dei presenti. Era un omaggio per il Ministro. Una luminosa statua. L’impressione che abbiamo catturato è che il dono sia un “patto” virtuale, uno scambio reciproco di obiettivi che coincidono in pieno tra la delegazione e il ministro,

Terzi di Sant’Agata si è alzato a sua volta per stringere la mano a Bozzo, dimostrando scambio di stima e affetto. Sentimenti che hanno abbracciato tutta la delegazione presente, vista la familiarità, il calore col quale il Ministro ne ha ricordato la composizione fatta di “all friends and close friends”.

Stretta di mano ferma e sguardo fisso riservati per tutti, hanno lasciato la sensazione che il responsabile della Farnesina sia un “tecnico” - come in gergo vengono definiti i componenti dell’attuale governo -  con superbe capacità di condivisione, contatto umano ed esperienziale.  

Prima di andar via diamo uno sguardo fugace alla statua: è di bronzo, materiale che la impreziosisce regalandole shining ad effetto, è di dimensioni contenute ma, ci ha sussurrato il Cavaliere Vincenzo Marra (Presidente di ILICA), “pesa ben 5 kilogrammi”, ed è stata realizzata dal maestro aretino Alessandro Marrone. I contorni, definiti al dettaglio, lasciano intravedere la caratteristica mela, simbolo autentico della Big Apple, che esplode e dalla quale spunta la Tower of Liberty.

La spiegazione dell’opera stessa è fin troppo eloquente: dalle ceneri di tempi trascorsi scaturiscono le scommesse del futuro. Metafora dei 125 anni della Chamber of Commerce: lasciarsi alle spalle il passato di successi e vittorie per rinnovarsi dall’interno, lanciarsi in sfide nuove, puntare su business ad maiora.

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