Mimmo Rotella. Le radici comuni dell'arte

Vincenzo Ruocco (May 02, 2009)
Connessioni culturali ed intellettuali tra Europa e Stati Uniti con Mimmo Rotella alla Knoedler Gallery

Riscoprire quelle radici comuni che hanno sempre tenuto ben saldo il legame tra l’Europa e gli Stati Uniti d’America, questo è il punto di partenza del percorso visivo su Mimmo Rotella organizzato alla Knoedler Gallery, dal 30 aprile fino al 31 luglio, presso la Knoedler Gallery & Company (19 East 70 Street - New York).

Basta un primo passo all’interno dello spazio espositivo per immergersi.  Ecco di fronte, in fondo alla lunga sala dalla pavimentazione in parquet, la grande composizione della Pan Am, la compagnia americana nata nel lontano 1927, costituita da tre sezioni verticali poste le une accanto alle altre.

“Mimmo Rotella: American Icons and Early Work”, organizzata in collaborazione con la Fondazione Mimmo Rotella di Milano, è la prima personale che si tiene a New York dal 2000. Ventuno le opere esposte, ventuno lavori che abbracciano un arco di tempo molto ampio, dal 1954 al 1990, includendo pressoché ogni tecnica creativa sperimentata dall’artista:

 - I retro d’affiches, ovvero la composizione attraverso il collage del retro dei poster staccati a mano proprio da Rotella per le strade di Roma
- Gli artypos, neologismo nato dalla contrazione delle parole art e typography, in cui Rotella fonde i poster trovati e presi dentro ai negozi di stampe
- La Mec Art, “mechanical art”, il cui processo non coinvolge più lo strappo di poster dai city walls, ma piuttosto l’utilizzo delle immagini, spesso figure chiave a livello politico e religioso, “rubate” ai magazines e ai giornali. Fotografate, proiettando poi i negativi, a colori o in bianco e nero, su tele trattate con emulsioni fotografiche
- I photoreportages in cui ingrandisce i negativi proprio dei magazines e dei giornali appena citati, proiettandoli su tele trattate con emulsioni particolari
- La sovrapittura, nella quale la parte anteriore dei poster viene cancellata da segni nello stile dei graffiti, passandoci sopra una mano di acrilico, un particolare colore, brillante e di rapida essiccazione, ottenuto grazie alla resina
- I décollages, il processo per il quale Rotella è considerato uno dei primi innovatori, e per il quale è forse meglio conosciuto. La tecnica dello strappo, “lacerate”, dei poster dai muri pubblici, appiccicati su tele per poi essere nuovamente strappati, creando composizioni astratte in un doppio path creativo di construction e destruction
 

Nessuna attenzione è prestata alle parole o alle immagini stampate sui poster. La volontà è concentrarsi esclusivamente sull’imprevisto accostamento di colori, forme e texture.
Avrà occasione di sottolineare l’atto distruttivo di collaboratori sconosciuti che, attraverso episodi di “vandalismo”, hanno arricchito i poster di una nuova simbologia, definendoli come segni distintivi della dominazione dello spazio pubblico da parte del linguaggio pubblicitario attraverso i primi effetti sulla modernità della vita quotidiana.
 

Scrive Meredith Malone, Assistant Curator al Mildred Lane Kemper Art Museum della Washington University di St. Louis: “la superficie dei poster strappati, siano essi presentati dal lato anteriore o posteriore, si mostra come l’opportunità di grandi scoperte per l’artista, al quale, come se stesse ricreando una scena di lotta, offre un’abbondanza di immagini senza fine, dai primi lavori astratti e poi sempre più connessi al consumismo di massa e al cinema.”
 

Attraverso un percorso parallelo alla Pop Art americana Rotella finisce per distinguersi da essa, riconoscendo l’atto di appropriazione come una convinta e necessaria forma di protesta. “Lo strappo dei poster dai muri cittadini è l’unico modo per riequilibrare una società che ha perso il gusto per il cambiamento.”
I poster pubblici, va altresì detto, gli offrono l’occasione di avere a disposizione immagini già pronte, liberandolo dalla necessità di inventare nuove “forme”, riducendo perciò al minimo la personale espressione artistica.
 

Tra il 1958 e il 1960, acquisisce invece un ruolo importante la facciata dei poster nel processo selettivo intrapreso da Rotella. Egli comincia a lasciare le immagini abbastanza intatte, diminuendo così quella lacerazione che lo aveva contraddistinto. In questo modo permette allo spettatore di riconoscere i nomi dei marchi che popolano il mercato, Coca Cola, Scotch Tape, Ritz Crackers, aggiungendo altre immagini dell’industria dell’intrattenimento, siano essi legati al circo o al cinema, rendendolo testimone della rapida espansione dell’economia italiana e dell’imporsi di Roma quale international media capital.
 

A partire dai primi anni ’60 in poi è emerso l’incanto per la cultura popolare americana affiorando come tema ricorrente nei suoi lavori. La mostra presso la Knoedler Gallery include immagini di tante icone U.S.A. fra le quali Marilyn Monroe, Elvis Presley, John F. Kennedy, Jacqueline Kennedy, Andy Warhol, la Statua della Libertà.
 

Il sorriso nasce spontaneo in chi questa mostra la scopre, passo dopo passo, immagine dopo immagine, in chi ritrova i miti di un’epoca lontana, magari della propria adolescenza, non scalfiti dal tempo ma anzi resi cristallini, entrati in quello che viene definito “immaginario collettivo”.
Marilyn e JFK, Jacqueline nella foto in bianco e nero del giorno dell’attentato al Presidente degli Stati Uniti (22 novembre 1963), il 21enne criminale statunitense Billy the Kid, soggetto di ispirazione per molte opere teatrali, dell’industria cinematografica e musicale.
 

Rotella arriva dunque dove voleva arrivare, al tessuto connettivo degli spettatori.
 

Piero Mascitti, direttore della Fondazione Mimmo Rotella, spiega come l'arte di questo italiano sia attuale e in grado di dialogare con il mondo di oggi, pur mantenendo profonde e importanti radici storiche.
“Rotella, attraverso il suo potente immaginario artistico sottolinea le virtù, i pregi ma anche i rischi della società a americana.
E’ chiaro che Rotella può essere considerato uno tra i più americani degli artisti italiani del secondo dopo guerra. Nonostante sia ormai un artista storicizzato la sua fortuna critica è sicuramente soltanto agli inizi.

La  galleria Knoedler & Company per questa mostra ha dato un grande contributo in questo senso per far si che Rotella sia uno degli artisti europei più conosciuti negli Stati Uniti per la forza delle sue immagini e la particolare affinità della sua poetica rispetto al cinema.”
 

Knoedler & Company
19 East 70 Street - 10021 New York NY USA
Website    http://www.knoedlergallery.com/
e-mail    [email protected]
tel: 212 794-0550
Aperta
dalle 09:30 am alle 05:30 pm, dal martedì al venerdì
dalle 10:00 am alle 05:30 pm, al sabato

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