Rebus d'Autore. Arte italiana da Marrakech a NY

Carmen Cutugno (May 10, 2010)
Corrado Levi espone presso la Casa Italiana Zerilli Marimò le sue opere. Ventidue tavole, incisioni su legno di cedro, realizzate nell'arco di due anni, eseguite da giovani artigiani di Marrakech sotto lo sguardo vigile dell'autore.

 Prendi un vicolo di Marrakech, Rue de Medina, e poi un artista italiano, Corrado Levi, che in quella strada vive da dieci anni. Chiedigli di guardare quella strada, sempre dal medesimo angolo di visuale, ma con gli occhi di ventidue diversi artisti italiani del Novecento. Risultato? La mostra che da qualche giorno è stata inaugurata presso la Casa Italiana Zerilli-Marimò, dal titolo Marrakech Revisited.

Si tratta appunto di una serie composta da ventidue tavole, realizzate nell'arco di due anni, in cui l'autore tenta di interpretare, attraverso il filtro dell'ironia, una caratteristica peculiare dell'artista cui di volta in volta si ispira, senza mai però per questo cercare di riprodurne stili e tecniche esecutive.

Incisioni su nobile e profumato legno di cedro, eseguite da giovani artigiani di Marrakech sotto lo sguardo vigile dell'autore, che su di esse in seguito è tornato ad operare dipingendole parzialmente o totalmente, oppure effettuandovi degli interventi extrapittorici.

Questi lavori, volti chiaramente a render omaggio all'arte italiana del Novecento - e più nello specifico a quei suoi rappresentanti che, per ragioni di limitrofia emotiva, sono da sempre risultati “sensibilmente vicini” a Corrado Levi - sarebbero perfettamente in grado di stuzzicare le doti intuitive di quanti, tra appassionati ed esperti d'arte, volessero divertirsi a cogliere e ad identificare i singoli “indizi autoriali” singolarmente disseminati.

Siete anche voi degli appassionati di arte? Volete cimentarvi nella risoluzione di qualche ilare rebus artistico? E allora cominciate col pensare ad un trenino che scorre e sbuffa in cima ai tetti di alcune case di Marrakech, con a terra una bandierina triangolare che in genere siete invece abituati a vedere sventolare sui quadri di quell'artista il cui nome e' la soluzione al nostro enigma.

Avete già capito? Sì, è proprio lui! E' un omaggio al padre della pittura metafisica, al genio degli accostamenti assurdi. E' la Rue de Medina dedicata a Giorgio De Chirico!

Pronti per la prossima tavola... e quindi per il prossimo rebus? Il vicolo di Marrakech appare questa volta specularmente diviso a metà: una netta linea verticale segna il confine di due facciate che si specchiano vicendevolmente. La tavola in questione, la dodicesima per ordine espositivo, è un chiaro riferimento all'artista che, piu' di ogni altro, “riflette sul doppio”; la dedica non può che essere a Michelangelo Pistoletto.

Se siete entrati nello spirito del “gioco” e se le sue dinamiche artistiche hanno iniziato ad intrigarvi, allora non vi resta che continuare a farlo recandovi alla Casa Italiana Zerilli-Marimò.  Qui potrete passare in rassegna le rimanenti venti tavole che Corrado Levi ha raccolto in questa sede fino al 28 maggio, come già fatto in passato presso la sede di Rabat dell'Istituto Italiano di Cultura in Marocco.

Corrado Levi concilia ormai da moltissimo tempo la sua passione artistica con la sua professione di architetto e di docente univeristario presso la Facoltà di Architettura di Milano, ed  è proprio la convergenza di queste diverse attività ad averlo condotto negli ultimi dieci anni a vivere a cavallo tra Marrakech e Milano.

“A Marrakech, a differenza che a New York o a Milano, c'è una dolcezza del tempo e una profondità del tempo che non riesco a trovare da nessun'altra parte... e quando parlo di profondità del tempo non alludo affatto a qualsivoglia forma di misticismo!”

Questo è quanto ci racconta Corrado Levi che poco dopo aggiunge: “E' stato proprio vivendo a Marrakech, con in mente questi artisti, molti dei quali ho conosciuto e seguito personalmente, che ho ripercorso i loro lavori, tirando fuori da ciascuno quello che per me era irrinunciabile. Ho così riprodotto le cose impossibili di De Chirico; ho diviso il quadro in due alla maniera di Pistoletto... quando sei lontano vedi le cose più lucidamente!”

Quando poi gli chiediamo di raccontarci di Marrakech, i suoi occhi cominciano ad illuminarsi e la sua narrazione assume le sembianze di un autentico flusso di coscienza.

“Il mio amore nei confronti di Marrakech è nato in verità in modo un po' casuale! Dieci anni fa ho deciso di passare un Natale al caldo; ho preso in cosiderazione diverse destinazioni possibili, e tra quelle Marrakech era la più economica!

E poi... e poi è successo che me ne sono innamorato, e ho deciso di restare. La casa che avevo preso inizialmente era troppo piccola, dopo qualche tempo ne ho preso una più grande. Poi, visto che sono un architetto, ho pensato di buttare giù quella e di costruirne una nuova che si adattasse perfettamente alle mie esigenze.”

Da quel momento in poi Corrado Levi ha cominciato a vivere tra la città  marocchina e il capoluogo lombardo, dove tuttora continua ad insegnare Composizione nella Facoltà di Architettura. “Che rapporto ho con i miei studenti? Io sono dell'idea che quello che tu dai ti viene ridato. Quello che ho sempre cercato di fare è di insegnare partendo dalle loro cose brutte. Seguo un po' Nietzsche in questo senso: bisogna partire dalle cose brutte per creare cose belle. E' un processo maieutico, in cui però sono io a prendere principalmente dai miei studenti, e a migliorare me stesso attraverso il rapporto con loro. Sono io in realtà a dare l'esame!”

Gli domandiamo infine cosa l'abbia indotto ad allestire questa mostra qui a New York: “Ho ritenuto che questa città fosse il posto più idoneo per il ripensamento degli artisti italiani. L'intento di questa mia mostra è in realtà quello di far conoscere l'arte italiana. Se tu cerchi tra gli indizi ritrovi alcuni dei nomi più significativi della storia dell'arte del nostro Novecento.

E poi, a voler essere sinceri, New York mi ha aiutato ad essere molto coraggioso. Qui puoi osare, hai l'opportunità di sperimentare, cosa che in Italia invece in genere non ti è  concesso di fare così liberamente.

In questa città puoi anche permetterti di sbagliare, ma se fai una cosa buona ti viene riconosciuta di certo!”

 
Marrakesh Revisited

Mostra di Corrado Levi
A cura di Marina Urbach
4 maggio – 28 maggio 2010
Lun – Ven  10 am – 5 pm
Casa Italiana Zerilli-Marimo’
24 West 12th Street
New York, NY 10011-8604

Telephone: (212) 998-8730
Fax: (212) 995-4012 
Email: 
[email protected]

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