“Change the World”, un progetto italiano alle Nazioni Unite
L’associazione catanese “Diplomatici” entra nella storia delle Nazioni Unite come primo ente non americano e non direttamente collegato all’ONU ad organizzare un Model UN, vale a dire una simulazione di processi diplomatici.
Un migliaio di studenti universitari e delle scuole superiori hanno raggiunto New York per dar vita al “Change the World Model United Nations”, che ha luogo tra il 29 marzo e l’1 aprile. I partecipanti italiani sono i più numerosi al Palazzo di Vetro, ben seicento, di cui centocinquanta dalla Sicilia.
193 stati membri delle UN vengono rappresentati durante questo particolare “diplomatic game”, che ha come tema centrale il rapporto tra energie rinnovabili e diritti umani.
Diplomatici è una scuola di formazione costituita da studenti (universitari e di scuole superiori), docenti e giovani professionisti. Cura e gestisce la partecipazione degli studenti italiani ai Model United Nations ed è l’unico ente di formazione europeo ad essere accreditato per i progetti delle scuole medie inferiori, scuole superiori ed università.
Nata nel 2000 a Catania, e affermatasi da prima come esperienza legata esclusivamente all’ ateneo catanese, è oggi presente su tutto il territorio nazionale e gode del patrocinio di prestigiose istituzioni accademiche e scolastiche.
Il 29 marzo 2012 è una data che rimarrà nella memoria di Diplomatici per lungo tempo: presentare un evento di tale importanza al Palazzo di Vetro, in una Sala dell’Assemblea Generale gremita di giovani (in maggioranza italiani), è un meraviglioso coronamento di un sogno e di un percorso professionale lungo dodici anni.
Dal 2009 l’associazione opera in convenzione esclusiva per l’Italia con il più importante e prestigioso tra gli enti organizzatori di MUN: la United Nations Association of the United States of America (UNA USA).
Per chi non fosse esperto riguardo al circuito UN, i Model United Nations (MUN, in italiano “Simulazione ONU”) sono eventi organizzati con lo scopo di favorire la comprensione da parte dei giovani dei problemi del mondo e della politica internazionale. Sono un occasione per gli aspiranti diplomatici o per chi fosse interessato a lavorare nelle organizzazioni internazionali, di toccare con mano le dinamiche tipiche di queste professioni. Per questo i MUN riproducono esattamente i processi interni delle discussioni dell’ONU. Ogni partecipante assume il ruolo di delegato di un Paese membro delle Nazione Unite e deve rappresentare le posizioni del proprio paese, scrivere risoluzioni e, confrontandosi con gli altri paesi membri attraverso il dibattito e il voto, cercare soluzioni ai problemi mondiali.
E’ importante specificare che il MUN non è da intendersi come un Business Game, non ci sono vincitori, è invece un’occasione unica per relazionarsi con le diversità, per sviluppare capacità di problem solving, per imparare ad ascoltare l’altro e saper scendere a compromessi. In poche parole, una grande palestra di diplomazia.
I-Italy ha raccolto la testimonianza dei giovani italiani presenti alla cerimonia di apertura dell’evento, tenutasi nella sala dell’Assemblea Generale, in cui sono intervenuti l’ambasciatore italiano all’Onu, Cesare Ragaglini, il colonnello Daniele Cucchi, program support division leader NATO medium extended Air Defense Management Agency, Amy Ruggiero, responsabile dell’Education Programs della United Nations Association of United States of America (UNA Usa), Claudio Corbino, presidente dell’associazione Diplomatici e Salvatore Carrubba, giornalista e presidente dell'international board dell'associazione.
Studenti del liceo e universitari, accomunati dalla voglia di calarsi per alcuni giorni nelle vesti di diplomatici alle prese con problematiche di politica internazionale. Tra i più “anziani” ci sono in maggioranza studenti del terzo e quarto anno di diritto, relazioni internazionali e scienze politiche, ma non mancano universitari di economia, filosofia e lingue. I più giovani invece, i liceali, vengo da scuole superiori di vario tipo.
Tutti molto preparati riguardo alla realtà ONU, lo si capisce dalle tante domande puntuali e pertinenti rivolte all’ambasciatore al termine della cerimonia d’apertura. Tutt’altro che intimiditi dal prestigioso contesto, hanno interrogato i relatori riguardo a tematiche di diritto internazionale, economia, politica estera, e sulle riforme del Sistema UN.
La stragrande maggioranza di loro non era mai entrata negli Headquarters delle Nazioni Unite e l’emozione era palpabile. Alcuni di questi ragazzi sognano da anni di lavorare all’ONU e per loro questa è un’occasione eccezionale per avvicinarsi a questo mondo e conoscerne le peculiarità. Altri sono invece alla ricerca di conferme sul mondo delle organizzazioni internazionali, vogliono capire se è un tipo di ambiente professionale in cui si troverebbero bene in un futuro non così lontano.
Sicuramente quest’esperienza è vissuta da molti anche come una sfida personale: il “challenge” proposto da Diplomatici è interessante e decisamente impegnativo. Gli studenti hanno infatti seguito un training specifico che li ha preparati all’evento e inseguito hanno studiato e si sono preparati per rappresentare la nazione loro assegnata. La tematica del rapporto tra energie rinnovabili e diritti umani è un nervo scoperto nelle questioni di politica internazionale del nuovo millennio, sarà dunque interessante vedere quali riflessioni e proposte nasceranno da un pool di studenti tanto giovani e dai profili così diversificati tra loro.
“Vedervi qui è uno spettacolo bellissimo” afferma quasi commosso l’ambasciatore italiano
all’ONU Cesare Ragaglini. Interpretando con sensibilità lo spirito sognante e pieno di aspirazioni di molti dei giovani che gli stavano davanti, li ha invitati alla tenacia e alla determinazione: “Non arrendetevi mai, continuate a studiare duramente e a coltivare i vostri sogni. La carriera diplomatica potrà darvi grandi soddisfazioni, non fatevi scoraggiare dalle difficoltà, se è alle Nazioni Unite che volete arrivare, con i vostri sforzi ce la farete”.
“Posso finalmente dichiarare aperto il Change the World Model!” ha esclamato al termine della cerimonia dal podio Diego Cimino, studente di giurisprudenza di ventuno anni che durante la simulazione avrà il l’importante ruolo di Segretario Generale dell’ONU.
i-Italy
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