Alfredino, una storia italiana
Una miniserie in quattro puntate prodotto da Marco Belardi per Lotus Production, in onda lunedì 21 giugno su Sky Cinema e in streaming su Now, è il primo docudrama tv sulla vicenda."L'obiettivo non è quello di riportare la cronaca di quei terribili giorni, rivela il regista Marco Pontecorvo,
La foto in bianco e nero di quel bambino sorridente, con una canottiera a righe, i suoi lamenti, il battito sempre più flebile del suo cuoricino sono impressi nell’immaginario collettivo dei 21 milioni di telespettatori che quaranta anni fa seguirono in diretta tv la vicenda notte e giorno, col fiato sospeso.
Alfredino mostra la sensibilità di non far vedere mai il bimbo nel pozzo. "Abbiamo, infatti, scelto di non indugiare sugli aspetti più tragici della vicenda - tiene a precisare il regista - privilegiando al contrario l’abnegazione, la determinazione e la speranza che spinsero le persone coinvolte a dare tutto ciò che avevano per un obiettivo comune. Dietro l'esigenza di raccontare un fatto che trasformò una notizia di cronaca nel primo grande evento mediatico nazionale in tempo reale, è quello di creare uno spazio di riflessione sulla quello che è diventato il primo caso di tv del dolore"
Anna Foglietta riesce a incarnare perfettamente Franca Rampi, donna di incredibile forza, che riportò al Presidente della Repubblica, Sandro Pertini, i tanti perché della tragica fine di suo figlio: senza puntare il dito, senza accusare nessuno, Franca elencò con lucidità le tante, troppe falle nella macchina dei soccorsi. Una casalinga disse al Presidente cosa non aveva funzionato e il Presidente la ascoltò.
Dopo questo sfogo nacque e venne organizzata in Italia la Protezione Civile, quel complesso apparato che entra in azione ogni qualvolta si verifichi un evento catastrofico nel nostro territorio: da un terremoto a un’alluvione, dal crollo di un ponte alla pandemia di questi giorni.
La miniserie è l'occasione per tutti gli italiani di riconciliarsi con questa storia, raccogliendo tutti insieme i frutti nati da quell’evento doloroso. Perché c’è sempre un rovescio della medaglia, ed è quello a cui tutti noi dobbiamo guardare. Per andare avanti.
i-Italy
Facebook
Google+