Ne L’Italia dei sogni. Fatti e singolarità del bel paese, l’autore illumina la presenza e la concretezza del sogno come motore fondamentale dell’esistere, ieri ed oggi molla primaria delle migrazioni dei popoli, dovunque nel globo.
L’emigrazione non è più la valigetta di cartone legata con lo spago, non è più la nostalgia del passato, delle radici personali. È un’onirica visione del futuro, che poi si scontra e si realizza nella realtà, di un tempo migliore per sé e per i discendenti, di cui il migrante diventa esso stesso radice fondante.
Dobbiamo esserne consapevoli, visto che l’Italia è diventato un paese che esporta cervelli e cultura ed importa manodopera.
E così la vita dell’emigrato diventa una sorta di filo tricolore che collega il vecchio ed il nuovo mondo.
Un campo tradizionalmente maschile sembrava veramente un muro insuperabile dalle donne.
Ecco una donna nativa di Avezzano, Ada Gentile, vive ed opera a Roma ed è considerata una delle compositrici più originali e autentiche degli ultimi decenni. Diplomata in pianoforte e composizione al conservatorio di Santa Cecilia si è affermata in vari concorsi internazionali di composizione e le sue opere sono state eseguite in tutto il mondo in sedi prestigiose. Ha scritto più di 80 opere, quasi tutte pubblicate sotto l’etichetta di Casa Ricordi, per strumento solista, per gruppi da camera, per orchestra e teatro da camera.
Il ricordo della lettura, pertanto, dipende dalle curiosità e dagli interessi personali dei destinatari dei testi. Vale la pena sottolineare che essi sono diversissimi per luoghi di origine, età, famiglia, istruzione, lingue e culture acquisite nei luoghi di accoglienza e nel corso delle generazioni.
Ne fa dei personaggi- simbolo, rappresentativi di milioni di altre esperienze di emigrazione. E’ un modo di comporre il testo simile a quello della Fallaci, i cui articoli andavano ben oltre la cronaca o l’intervista pura e semplice.
Altri, come noi, in ordinata attesa dell’indicazione, sul grande tabellone orario, del binario di partenza del treno…Brilla l’acciaio delle carrozze strisciate di rosso e blu… Il treno sotterraneo va man mano guadagnando la luce, all’aperto. L’ineguagliabile profilo di Manhattan si allontana, i binari corrono lungo una teoria di specchi d’acqua.
Poi il treno si infila tra gli alberi, che, in questa stagione ostentano uno straordinario ventaglio di colori… Segue una ricca ed articolata descrizione dell’ambiente, che dona al lettore, con parole semplici ed ispirate, l’esperienza di quel viaggio. Non è Oriana Fallaci, è Goffredo Palmerini.
Insomma, Goffredo Palmerini è uno scrittore che ha capito ed usato in modo intelligente, aperto al futuro, creativo, le possibilità infinite della rete internet.
L’emigrazione abruzzese, e non, ha trovato dunque il suo cantore.