Nichi Vendola, glocal con la sua Puglia a NY

Letizia Airos (June 19, 2011)
Abbiamo raggiunto Nichi Vendola, il governatore della Regione Puglia, prima del suo nuovo viaggio qui a New York dove presentarà la sua regione con degli eventi presso lo store enogastronomico Eataly. Nell’intervista anticipazioni e qualche riflessione sulla situzione politca italiana

ENGLISH VERSION

Nichi Vendola, è il leader politico di centrosinistra che forse oggi in Italia ha il rapporto più immediato con i suoi elettori. Il suo impegno di tradurre in parole la prassi politica del suo lavoro come governatore della Regione Puglia è evidente tutte le volte che si vede tra la gente.

 
Nella leadership italiana degli ultimi anni, dunque, la sua è una presenza molto legata alla sua base elettorale. Fanno ormai parte della storia del Paese le primarie per la Regione Puglia, in cui Vendola stravinse con numeri che superavano ogni aspettativa più rosea. Primarie che in Italia rappresentano ancora una novità e non sono parte della vita politica ordinaria come qui negli USA.
 
i-Italy lo ha già incontrato,  nel corso  del suo precedente viaggio nella Stati Uniti. Anche in quell’occasione siamo rimasti stupiti dall’accoglienza riservatagli da italiani e italo-americani, americani, soprattutto dai giovani. Ricordiamo la sala della Casa Italiana Zerilli-Marimò  gremita e in quall'occasione moltissimi lo hanno seguito anche a distanza, grazie ad uno schermo allestito per l’occasione.
 
Lo abbiamo raggiunto questa volta prima del suo nuovo viaggio a New York. Trovate qui un’intervista che non solo raccoglie alcuni dettagli sulla sua visita ma anche un affresco della vita politica italiana. Cercando di essere il più semplici possible, per provare a raccontare questa Italia politica così difficile da leggere per chi non ci vive.

Presidente, perchè viene a New York?

Perchè quest’anno per la Puglia giugno è un mese è un mese importante qui a New York. La mia regione è l’ospite d’onore di Eataly, il megastore della ristorazione italiana aperto da Oscar Farinetti sulla Quinta strada, che raccoglie le esperienze più importanti della gastronomia e dell’enologia italiana.
 

Ci saranno gli odori, i sapori della mensa dei pugliesi, di questo luogo cosi particolare del Mediterraneo che è la mia terra. Ed io presenterò un insieme di eventi straordinari per far conoscere la Puglia gastronomica.  Tanti i ristoranti che serviranno l'olio extravergine d’oliva pugliese,  i nostri vini, ed i nostri prodotti, esposti come in una sorta di gioielleria gastronomica. 
 
Un momento dedicato al palato ma anche ad uno scambio culturale, oltre che commericale, tra pugliesi ed americani.
 
Ha un grande significato tutto questo, siamo sotto la regìa di slow food e noi in Puglia siamo molto impegnati non solo a rilanciare l’economia delle campagne, l’agricoltura, ma anche per mettere i prodotti di qualità al centro di una nuova economia agricola, delle campagne. Le vere filiere dell’innovazione. Abbiamo fatto un salto d’epoca negli ultimi cinque anni ed ora saremo particolarmente felici di far vedere i nostri gioielli nella splendida vetrina di New York.
 
Promuovere una regione all’estero rimane una grande sfida. Soprattutto se si pensa a quanto denaro pubblico viene spesso speso in maniera – diciamo per essere gentili – poco intelligente…
Noi abbiamo tagliato i finanziamenti a tutto ciò che consideravammo spreco. A quella giostrina dell’apparire, dell’effimero. A quel luna park delle oligarchie. Abbiamo tagliato tutto, incluse le trasferte all’estero ed anche negli USA. Non avevano alcun significato, perchè non avrebbero avuto alcuna ricaduta sulla economia nel territorio pugliese.
 
Ci siamo concentrati invece su alcune attività che stanno dando risultati straordinari, come ad esempio il nostro distretto aerospaziale, che sta beneficiando degli investimenti di un grande imprenditore canadese.  Di recente abbiamo ricevuto Wang Yang, segretario del PCC del Guangdong - una delle più ricche regioni della Repubblica Popolare Cinese - con cui abbiamo firmato un protocollo d’intesa sullo sviluppo delle energie rinnovabile, del turismo, e su attività scientifiche connesse a vari comparti.
 
Abbiamo cercato di vivere ogni euro che spendiamo nei processi di internazionalizzazione come un seme piantato in terra da cui con cura bisogna far nascere un germoglio. Ora vediamo tanti di questi germogli. La semina è stata dura, ma importante dal punto di vista della cooperazione internazionale.
 
Vorrei ricordare che nel primo trimestre del 2011, in piena crisi encomica e finanziaria, la Puglia ha un aumentato l’export del 19,9%. Strardianrio, nel contesto italiano.
 
E’ un impegno che stiamo costruendo per diventare un pezzo importante dell’economia internazionale, globale.
 
La parola “Puglia” fino al 2005 era largamente sconosciuta dal pubblico mondiale. Si conosceva la parola “Brindisi” ma perchè in quella città c’è il porto da cui partono i traghetti per la Grecia. Oggi invece c’è una “tendenza Puglia”, un “brand Puglia” e si sa che è un brand di qualità. Il turismo internazionale viene nella mia regione in percentuali che sono in controtendenza rispetto all’economia turistica italiana. Vuol dire che forse stiamo lavorando bene”.
 
Locale diventa sempre più globale e viceversa. Si definirebbe un politico “glocal”?
“Io sono nato glocal! Nel senso che mi sono sempre considerato un “pugliese del mondo”. Ho avuto cura per la mia culla, per le mie radici, per i miei affetti, per le pietre del mio paese, ma mi sono sempre sentito un cittadino del mondo.
 
In tutta la mia carriera politica ho servito lavorando in esperienze importanti, dalla Bosnia alla Colombia, dal Tajikistan al Nicaragua. Ovunque ci fosse da fare una battaglia, non mi sono mai tirato indietro. L’ho fatto pensando che si ama la propria terra quando si ama mondo.”
 
 

 
 
 
Dopo le recenti elezioni amministrative lei ha detto che il popolo napoletano e milanese è stato partecipe di “un processo razionale, ma anche emotivo di cambiamento.” Ma se dovesse raccontare ad un amico americano che non sa niente di questa Italia, da dove comincerebbe?
La situazione politica italiana è complicata a prescidere dagli schieramenti politici di centrodestra e centrosinistra, con una polarizzazione verso gli estremi, per non parlare dell’ “estremo centro”.
 
Bisognerebbe spiegare tante cose. Ma indipendentemente dalla destra e dalla sinistra, dalla sua collocazione politica,  non è possible che un politico con dei problemi di condotta privata come Berlusconi sia ancora al Governo. Sono cose incomprensibili dall’estero! Questo fa la differenza. Io stesso quando viaggio mi sento osservato, diciamo quasi come il portatore di una colpa a causa sua. Mi chiedono spiegazioni.
 
Il centrosinistra per tante ragioni di arretratezza culuturale, di rissosità interna, di frammantazione, non ha rappresentato un’alternativa credibile al centrodestra. In qualche maniera, anche la pigrizia delle sue battaglie culturali ha consentito alla destra di essere ideologicamente molto aggressiva conquistando l’egemonia nel Paese.
 
Le primarie stanno cambiando la situazione?
Le primarie hanno avuto in Italia una gestazione molto contastrata, come dimostra la mia vicenda. Il partito non le voleva, io ho vinto per due volte e ho combattuto il doppio, prima nel centrosinsitra e poi contro il centrodestra. Le primarie rappresentano invece la possiblità per una platea molto vasta di cittadini, di giovani elettori, di diventare sovrani, di appropriarsi dello scettro. E non dare in consegna alle oligarchie di partito le scelte fondamentali. Le primarie in Italia hanno rapprensentato un rimescolamento delle carte, fuori dalle vecchie etichette che a volte sembrano più raccontare il passato che non il presente e il futuro. Un sussulto democratico che ha aiutato il centosinistra a riprendere fiato, e ha restituto speranza a tanto elettrato disilluso. Ecco: appena abbiamo ripreso fiato, abbiamo ricominciato a vincere, e ora saremo costretti a vincere per governare l’Italia!
 
E’ ottimista?
Sono pessimista dal punto di vista del centrodestra, il quadro è catastrofico. Non sarebbe un male, se non fosse che la catastrofe si riverbera su tutto il Paese. L’Italia sta vivendo una stagione drammatica e vivrà giorni molto amari. Le conseguenze delle politiche di destra saranno pesanti e di lungo perido sul corpo maciullato del pasese. D’altro canto il centrosinistra sta tornando in forze, grazie anche alla ventata di rinnovamento culturale portata dai referendum e dalle ultime elezioni. Finalmente si parla della vita, dell’ambiente, e si vedono prospettive di cambiamento.
 
E a chi parla di “ticket” Vendola-DeMagistris cosa dice?
Molti ragionano su qusti ticket Bindi-Vendola, Bersani-Vendola,  Vendola-DeMagistris, Non so cosa siano questi ticket. Noi siamo personalità che devono operare insieme ed insieme costurire la trama di una nuova narrazione, di un nuovo discorso sull’Italia e deveno aprire il cantiere dell’alternativa. E poi con le primarie sarà il popolo a decidere …..
 
Parliamo di migrazioni. Un tema molto importante per una testata come la nostra che si rivolge anche a lettori che direttamente o indirettamente hanno vissuto storie anche difficili qui negli USA.
Si dice che gli italiani sono a volte razzisti con gli immigrati, dimenticando di essere stati loro stessi a lungo un popolo di emigranti. Certo ci sono stati seri fenomeni di intolleranza. Ma quanto di tutto questo dipende da una politica che non ha saputo o voluto gestire il fenomeno?
Il razzismo è uno strumento oppressivo di governo dall’alto della società. Penso che il razzismo in Italia, mentre non è certo servito a cacciare gli immigrati, ha finito per costringerne tanti in una sistuazione di lavoro nero, sommerso. E’ un importante fattore economico competitivo al ribasso.
 
Il razzismo è anche uno strumento per spaventare ed impoverire i ceti medio-bassi. Penso che l’Italia è arrivata ultima rispetto a tutti i Paesi europei all’appunamento fatale, ed io dico arricchente, con il multiculturalismo, con la società multietnica.
 
In Italia, come dice la Caritas, su 5 euro spesi per le politiche di immigraizone, 4 euro sono andati al capitolo “repressione”, 1 euro a quello “inclusione”.
Credo che basterebbe invertire la proporzione e ragionare sulla realtà.
 
D'altra parte, se sparissero gli immigrati avremmo un miliardo all’anno in meno di ricchezza prodotta di cui beneficia il Paese intero. Cioè quasi il 9% del prodotto interno lordo è frutto del lavoro degli immigrati! Inoltre, due milioni di famiglie non avrebbero più una persona che accudisce i bambini, i vecchi, gli invalidi. E  l’INPS non riuscirebbe a pagare al completo le pensioni. Perchè, bisogna dirlo, gli immigrati contribuiscono alle casse del nostro Stato.
 
Noi che abbiamo vissuto contrastando il razzismo sul piano dell’etica generale, dovremmo essere in grado di raccontare la verità. Le nostre scuole elementari hanno bambini di tanti colori. C’è chi usa la paura, e quando smette di parlare degli africani, comincia con gli immigrati dai Paesi dell’Est, poi continua con i rom, eccetera, eccetera… Il razzismo allunga i tentacoli su tutta la società favorendo il ritorno dell’omofobia.
 
Purtropo il nostro Paese ha conosciuto un regresso con questa destra, un regresso anche viscerale, e ora si tratta di ricostruire un vocabolario della conoscenza, dell’accoglienza e della solidarietà. Tra culture, popoli e persone.
 
 
Salutiamo il Governatore della Puglia ricordandogli il suo precedente viaggio a New York. Nichi Vendola ne ha un ricordo molto vivo e positivo, e ne approfitta per ribadire:

“Sono stato negli USA sei giorni lo scorso novembre, tra Sacramento, Washington e New York.
Ho lavorato mediamente dodici ore al giorno, ho incontrato il Governatore Schwarzenegger per il vertice sulle energie rinnovabili e la green economy a Sacramento; a Washington, il presidente della Commissione Esteri del Senato USA Kerry e tutti le principali fondazioni, da Ford a Rockfeller; ho visto molti operatori ecomici e ho fatto una lezione a New York ed una Washington.
 
E dopo tutto questo, la fattura che ho presentato è stata di 6,000 euro, tutto documentato… credo che non esista nella storia un altro caso come questo! Penso di essere uno che governa con la sensabilità del padre di famiglia quando si tratta si tratta di prendere dalle casse di casa.”
 

Comments:

i-Italy

Facebook

Google+