Nel primo volume, “Le radici abruzzesi negli Stati Uniti”, viene raccontato in 60 e più capitoli, la grande avventura dell’emigrazione abruzzesi negli Stati Uniti. Affascinanti storie umane di tanti conterranei partiti sul finire dell’Ottocento per conquistare una piccola fetta di sogno americano.
Nei due libri dell’opera (il secondo volume sarà in uscita entro il 2017) sono raccolte le storie di quasi duecento vite esemplari di abruzzesi costretti a emigrare per tanti motivi. Il lettore potrà rimanerne, avvinto, conquistato, incantato o commosso ma sicuramente non deluso nella lettura di biografie spesso ignote eppure di grande fascino. E molte potrebbero sicuramente rappresentare il soggetto di pellicole cinematografiche. Come ad esempio la storia di Al Zampa, operaio specializzato nella costruzione di ponti, vissuto per gran parte della sua vita sospeso ad altezze vertiginose. Ad Al Zampa è dedicato il secondo ponte “italiano” negli Stati Uniti, dopo quello di Verrazzano: l’Alfred Zampa Memorial Bridge di San Francisco. O la storia dei fratelli Al e Turzo Francese, costretti a salire sul treno degli Orfani che per oltre 70 anni trasportò nell’Ovest tanti bambini orfani o abbandonati per permettere ad altre famiglie di avere figli che però spesso vennero sfruttati come semplice mano d’opera da patrigni senza scrupoli.
Generoso D’Agnese, con Abruzzo Stars & Stripes è arrivato al suo ottavo libro, quasi tutti incentrati sulla riscoperta della memoria italiana nelle Americhe. Impegnato da oltre 30 anni nella ricerca sulle migrazioni italiane nel Mondo, ha pubblicato, tra gli altri, “L’avventura della Fede” (edizioni Noubs) e “Dixie’s land” (Tracce). Dom Serafini, fondatore e direttore della rivista Video Age International, da diversi anni cura una rubrica sugli Abruzzesi nel Mondo per una testata italiana mentre Geremia Mancini, presidente dell’Associazione Ambasciatori della Fame, ha una militanza lunghissima del sindacato e collabora con varie testate italiane sul web.
«E’ un lavoro – spiega l’autore Geremia Mancini - cui è stato difficile dare una fine. Abbiamo inserito nei due volumi quasi 200 storie ma forse altrettante attendono di essere raccontate e trasmesse ai posteri per non disperdere la memoria di chi ha costruito il proprio sogno e ha contribuito a realizzare uno spicchio del sogno americano.»
«Il libro - spiega Massimo Pamio, curatore della collana “Il senso della vita” nella quale è inserita il volume - non lascerà delusi gli appassionati di storia, di sociologia e del romanzesco; neanche i più curiosi, quelli a caccia di novità che scopriranno notevoli figure di italo-americani delle quali si erano perse le tracce, perché avevano cambiato i loro nomi e cognomi, anglicizzandoli. Uno sguardo al passato, per meglio comprendere il presente di una comunità regionale ricchissima di talento artistico e di grandi spunti emotivi.»
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