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Al Gore in Rome. Everything else (the how’s, where’s and why’s) is secondary. It is a rare chance to attend an event that embodies such a profound cultural contradiction.
Al Gore arrives – on time – at the Ambra Jovinelli theatre, ready to present not only his product, Current TV, but also the idea that inspired it. The meeting at the theater was purposely separated from the press conference which took place that morning, since the focus of the second meeting was on the bloggers. His target audience is specifically people between the ages of 18 and 35 who surf the web and have the capacity not only to analyze news but also to write it.
Photostream by Giorgia Meschini (from Flickr.com) |
They are not journalists. At least, not only journalists. Not always. Only 30% of the content on Current TV is produced by citizen journalists; the rest of the schedule is a more traditional selection of programs from Current TV’s national sites. But this time there is something new: Italy is the first non-anglophone country to become part of the network. This is another reason for organizers to be proud.
At first Al Gore refers to the usual motivations: “Italian creativity, the need to re-launch Italy’s role in international cultural….” The politician in him then takes over, flattering and complimenting the people in the audience and thanking Sky for allowing Current TV to be transmitted in Italy a couple of times a day via satellite. He concludes by reaffirming that his project is completely independent from outside interests that have nothing to do with culture.
After the final applause, it is time to allow the bloggers to ask some questions. Despite the triumphant announcements made by mass media outlets (namely television and newspapers) about the arrival of the i-phone in Italy, the bloggers present have just as many of these ubiquitous gadgets as one would find in an Apple store in the U.S.
And so between twittering, live blogging, and sheer exhibitionism, the session of pre-determined questions to ask to the Nobel Prize winner begins.
Some people, with a typical Italian attitude, still call him “President” while asking banal questions: “How did you come up with the idea to create Current?” Others pose hilarious ones such as “If Current is directed toward young people why was it invented by 50 year-old adults?” In the midst of these, some more concrete questions surface.
“Mr. Gore, you state that Current TV is free from external influences, but freedom comes at a price. Where do you get the necessary funds to sustain the initiative?” Gore thanks the person for the question, does not get nervous and begins to clarify – without referring explicitly to the people involved – that the funds come in part from his and the co-founder’s own pockets and the rest from investors who have signed an agreement through which Current is given the greatest independence possible.
It’s a good start, but the bloggers are just warming up and the next question is a mixture of pragmatism and cynicism. “Mr. Gore, we are the country of creativity but also the country that hosts the Vatican. What would you do if there were an attempt at censure from such an authority?”
The answer, preceded by a weighty silence, is worthy of an experienced businessman: “We answer only to our own conscience; I said it and I repeat it. In any case, I hope that they will try to censor something, this way our audience will grow.”
Sky’s live broadcast ends, along with the pre-selected questions. It is now time for independent, spontaneous questions and we report the last one, posed by Fabio Mosetti.
“Mr. President, if I discovered a new Watergate in Italy, would Current offer legal assistance to me?”
With the allotted time running out the answer is “yes-and-no.” So, legal assistance is offered when there is something big at stake, but there are many rules concerning this issue that are to be respected and that are available for review on the website.
It seems that the upshot of the answer is yes, for street journalists. But to be protected as a journalist one must act as a journalist, so that the freedom of expression of a few doesn’t damage the interest of many, such as music protected by copyright or gossip which is not in the public’s best interest.
Current TV is an interesting idea, but in our opinion it arrived in the bel paese because its target audience, people 18-35 years of age, is the most informed and reactive segment of society but has the fewest opportunities to have any real effect on broad issues – the average age of the representatives in Parliament is the best demonstration of this.
(Translated by A. Buonocore e M. Melchionda. Edited by Giulia Prestia)
Al Gore a Roma. Tutto il resto (i come, i dove, i perché) passa in secondo piano. Capita raramente di assistere ad una situazione che porta in sé il germe di una contraddizione culturale tanto marcata.
Al Gore, si presenta – in orario – all'Ambra Jovinelli, pronto a presentare non solo il suo prodotto Current Tv ma anche l'idea che c'è dietro. L'incontro all'Ambra Jovinelli è stato volutamente separato dalla conferenza stampa tenuta la mattina perché nel secondo incontro il focus era sui blogger. Esattamente il suo target: persone tra i 18 e i 35 anni che frequentano la rete e che hanno la capacità non solo di analizzare ma anche di produrre le notizie.
Clicca per vedere il photostream di Giorgia Meschini (da Flickr.com) |
Ma non sono giornalisti. Non solo. Non sempre. Solo il 30% dei contenuti di Current Tv è prodotto dai cityzen journalists, il resto del palinsesto ha una programmazione più classica che proviene dall'aggregazione delle varie sedi nazionali di Current. Questa volta però c'è una novità: l'Italia è il primo pese non anglofono ad entrare nel network. Altro motivo di orgoglio per gli organizzatori.
Al Gore abbozza in primis le motivazioni più classiche "la creatività dell'Italia, il ruolo dell'Italia nella cultura internazionale che deve essere rilanciato…" poi il politico prende il sopravvento, si lascia andare a qualche considerazione lusinghiera sui presenti, ringrazia Sky Italia che consente per a Current Tv di andare anche sul satellite un paio di volte al giorno e conclude con la riaffermazione della totale liberta del suo progetto editoriale da poteri estranei alla cultura.
Resta un ultimo applauso prima di passare alla domande dei blogger presenti in sala che, a dispetto dei trionfalistici annunci dell'arrivo in Italia dell'i-phone dati dai circuii classici (tv e stampa), sfoggiano tanti pezzi del famoso oggetto quanti se ne potrebbero trovare in un Apple center (statunitense).
Insomma, tra twittering, live bloggig e semplici esibizionisti di gadget comincia la sessione di domande pre filtrate da rivolgere al premio nobel.
Qualcuno – con fare tutto italiano – lo chiama ancora "presidente" ma le domande blande – "come le è venuta l'idea di Current" e quelle irridenti "se Current e per i giovani perché lo hanno inventato due cinquantenni?" fanno capolino anche delle domande più concrete.
Mister Gore: dite di essere liberi da condizionamenti ma la libertà costa: da dove prendete i fondi per sostenere l'iniziativa?. Gore ringrazia, non si scompone e chiarisce – senza fare nomi- che i fondi sono in parte suoi e del co fondatore ed in parte provengono da investitori che hanno firmato un accordo che concede a Current la più ampia libertà possibile.
Bell'inizio, ma i blogger si stanno appena scaldando e la domanda successiva si districa tra la pragmatica ed il cinismo. "Mister Gore: noi siamo il paese della creatività ma anche il paese del Vaticano, cosa fareste se c fosse un tentativo di censura da un potere di questo tipo?"
La risposta, preceduta da un silenzio grave, è degna di un consumato uomo d'affari. "Noi rispondiamo solo alla nostra coscienza, l'ho detto e lo ripeto. Comunque spero che ci provino, così l'audience aumenta".
Finsce la diretta di sky e con essa anche le domande pre-votate\approvate. E' il momento della sessione libera di cui riportiamo l'ultima domanda "pura" ad opera di Fabio Masetti.
Signor presidente, ma se io scoprissi un nuovo watergate in Italia Current mi fornirebbe assistenza legale?
La risposta, aiutata dal tempo a disposizione ormai terminato, è un “ni”. Insomma, la tutela legale arriva se c'è qualcosa di grosso, ma prima ci sono diverse regole che vanno rispettate e che sono disponibili sul sito al momento della sottoposizione.
Sembra che il succo della risposta sia: Giornalisti di strada, sì. Ma per avere la tutela di un giornalista si deve anche agire come un giornalista perchè la liberta di espressione di pochi non leda gli interessi di molti, dalle musiche coperte da copyright al gossip senza reale interesse pubblico.
Idea interessante, quella di Current, ma, a nostro avviso, arrivata in Italia perché nel bel paese il suo target (18-35 anni) è quello che sa e che si indigna, ma anche quello con la possibilità reale più bassa di incidere su una situazione denunciata che abbia grossa portata (l'età media del parlamento lo dimostra).
Al Gore a Roma. Tutto il resto (i come, i dove, i perché) passa in secondo piano. Capita raramente di assistere ad una situazione che porta in sé il germe di una contraddizione culturale tanto marcata.
Al Gore, si presenta – in orario – all'Ambra Jovinelli, pronto a presentare non solo il suo prodotto Current Tv ma anche l'idea che c'è dietro. L'incontro all'Ambra Jovinelli è stato volutamente separato dalla conferenza stampa tenuta la mattina perché nel secondo incontro il focus era sui blogger. Esattamente il suo target: persone tra i 18 e i 35 anni che frequentano la rete e che hanno la capacità non solo di analizzare ma anche di produrre le notizie.
Ma non sono giornalisti. Non solo. Non sempre. Solo il 30% dei contenuti di Current Tv è prodotto dai cityzen journalists, il resto del palinsesto ha una programmazione più classica che proviene dall'aggregazione delle varie sedi nazionali di Current. Questa volta però c'è una novità: l'Italia è il primo pese non anglofono ad entrare nel network. Altro motivo di orgoglio per gli organizzatori.
Al Gore abbozza in primis le motivazioni più classiche "la creatività dell'Italia, il ruolo dell'Italia nella cultura internazionale che deve essere rilanciato…" poi il politico prende il sopravvento, si lascia andare a qualche considerazione lusinghiera sui presenti, ringrazia Sky Italia che consente per a Current Tv di andare anche sul satellite un paio di volte al giorno e conclude con la riaffermazione della totale liberta del suo progetto editoriale da poteri estranei alla cultura.
Resta un ultimo applauso prima di passare alla domande dei blogger presenti in sala che, a dispetto dei trionfalistici annunci dell'arrivo in Italia dell'i-phone dati dai circuii classici (tv e stampa), sfoggiano tanti pezzi del famoso oggetto quanti se ne potrebbero trovare in un Apple center (statunitense).
Insomma, tra twittering, live bloggig e semplici esibizionisti di gadget comincia la sessione di domande pre filtrate da rivolgere al premio nobel.
Qualcuno – con fare tutto italiano – lo chiama ancora "presidente" ma le domande blande – "come le è venuta l'idea di Current" e quelle irridenti "se Current e per i giovani perché lo hanno inventato due cinquantenni?" fanno capolino anche delle domande più concrete.
Mister Gore: dite di essere liberi da condizionamenti ma la libertà costa: da dove prendete i fondi per sostenere l'iniziativa?. Gore ringrazia, non si scompone e chiarisce – senza fare nomi- che i fondi sono in parte suoi e del co fondatore ed in parte provengono da investitori che hanno firmato un accordo che concede a Current la più ampia libertà possibile.
Bell'inizio, ma i blogger si stanno appena scaldando e la domanda successiva si districa tra la pragmatica ed il cinismo. "Mister Gore: noi siamo il paese della creatività ma anche il paese del Vaticano, cosa fareste se c fosse un tentativo di censura da un potere di questo tipo?"
La risposta, preceduta da un silenzio grave, è degna di un consumato uomo d'affari. "Noi rispondiamo solo alla nostra coscienza, l'ho detto e lo ripeto. Comunque spero che ci provino, così l'audience aumenta".
Finsce la diretta di sky e con essa anche le domande pre-votate\approvate. E' il momento della sessione libera di cui riportiamo l'ultima domanda "pura" ad opera di Fabio Masetti.
Signor presidente, ma se io scoprissi un nuovo watergate in Italia Current mi fornirebbe assistenza legale?
La risposta, aiutata dal tempo a disposizione ormai terminato, è un “ni”. Insomma, la tutela legale arriva se c'è qualcosa di grosso, ma prima ci sono diverse regole che vanno rispettate e che sono disponibili sul sito al momento della sottoposizione.
Sembra che il succo della risposta sia: Giornalisti di strada, sì. Ma per avere la tutela di un giornalista si deve anche agire come un giornalista perchè la liberta di espressione di pochi non leda gli interessi di molti, dalle musiche coperte da copyright al gossip senza reale interesse pubblico.
Idea interessante, quella di Current, ma, a nostro avviso, arrivata in Italia perché nel bel paese il suo target (18-35 anni) è quello che sa e che si indigna, ma anche quello con la possibilità reale più bassa di incidere su una situazione denunciata che abbia grossa portata (l'età media del parlamento lo dimostra).