- (Matteo Garrone riceve il David di Donatello. Accanto a lui Paolo e Vittorio Taviani) Finisce con sette premi ciascuno il testa a testa fra “Gomorra” e il Divo. La pellicola diretta da Paolo Sorrentino e ispirata alla vita del senatore Giulio Andreotti si accontenta dei premi per il migliore attore protagonista Toni Servillo e attrice non protagonista Piera degli Esposti, miglior fotografia, miglior musicista, trucco, acconciature e persino migliori effetti visivi speciali. Il regista de “Le conseguenze dell’amore” (2004), pluripremiato ai David di Donatello e ai Nastri d’Argento 2005 per questa volta resta a mani vuote. Si conferma, però, la straordinaria bravura di Toni Servillo, ormai collezionista delle statuette dell’Accademia del cinema italiano. Dopo il David come migliore attore protagonista nel 2005 con “Le conseguenze dell’amore” e nel 2008 con il film “La ragazza del lago”, Servillo conserva anche quest’anno il suo titolo di miglior attore protagonista nei panni dell’onorevole Giulio Andreotti…
- (Toni Servillo ne "Il Divo") Una bella gara, non c’è che dire. Sono tanti i film in concorso e di ogni genere. Si spera fino all’ultimo per “Ex” diretto da Fausto Brizzi, una commedia tragicomica dedicata agli ex fidanzati e agli amori cancellati. Nessun premio nemmeno per Claudia Gerini, in nomination come migliore attrice protagonista in “Diverso da chi?”,uno strano menage a trois lui-lui e l’altra, che strizza l’occhio ai diversi orientamenti sessuali della nostra società. Ma fra i talenti del grande schermo fa capolino una giovane attrice, Alba Rorwacher che, in punta di piedi e a sorpresa, si fa consegnare il suo secondo David di Donatello: l’anno scorso come miglior interprete femminile non protagonista in “Giorni e nuvole” di Silvio Soldini e in questa kermesse 2009 come migliore attrice protagonista nel film “Il papà di Giovanna” di Pupi Avati
- (Matteo Garrone con Paolo Sorrentino) Il cinema italiano sembra quindi prendere una boccata d’ossigeno con l’intraprendenza e la capacità delle nuove leve, preparate e pronte a mettersi in discussione. Il titolo di miglior attore non protagonista spetta al trentenne Giuseppe Battiston in “Non pensarci” di Gianni Zanasi. Il David giovani, arriva invece per il film “Si può fare” di Giulio Manfredonia. Eppure, come in ogni cerimonia che si rispetti, un riconoscimento va dato anche a chi ha fatto la storia del cinema italiano, diventandone portavoce nel mondo. Quest’anno i premi speciali alla carriera vanno al produttore Fulvio Lucisano, all’attore Paolo Villaggio, a Christian De Sica per i 25 anni di successi con i film di Natale e infine all’attrice Virna Lisi, che ha debuttato sul grande schermo negli anni Cinquanta per poi lavorare con registi d’eccellenza come Mario Monicelli in “Casanova 70” (1965) al fianco di Marcello Mastroianni e “Oggi, domani e dopodomani” (1965), diretto da Eduardo De Filippo. La Lisi si è fatta conoscere dal pubblico estero recitando con partner come Alain Delon, Jack Lemmon e Frank Sinatra e dopo essere approdata in alcune fiction italiane, si gode finalmente la sua meritata statuetta… .
- (Una scena da "Gomorra" di Matteo Garrone) Si riprende lentamente il cinema italiano. C’è chi dice che non ci sono fondi per finanziare i prodotti, chi invece dà la colpa alla concorrenza del mercato americano. Di fatto il nostro cinema ha tutte le carte in regola per puntare all’alta qualità. In questi giorni spetterà a Marco Bellocchio, regista di "Vincere", unico film italiano in concorso al Festival di Cannes (e in uscita da oggi in 300 copie nelle sale in Italia) tenere alta la bandiera. Perche' bene concorsi, giurie, nomination e tappeti rossi, ma quando cala il sipario… “al box office l’ardua sentenza” Ascolta l'audio con Virna Lisi
- (Foto autografata di Virna Lisi)