I dati appena rilasciati dal Department of Commerce, (dopo la sosta conseguente al blocco delle attività amministrative USA), confermano che il 2018 si è concluso, come era stato già anticipato nelle prospezioni effettuate dall'Italian Wine & Food Institute, senza particolari sostanziali variazioni rispetto all’anno precedente.
Secondo Lucio Caputo, presidente dell’Istituto, le esportazioni vinicole italiane verso gli USA nel 2018 hanno fatto registrare un incremento dello 3,4% in valore (per lo più dovuto ad un generalizzato aumento dei prezzi) e una contrazione del 2,4% in quantità.
Su tale non positivo andamento del mercato non sembra aver in qualche modo influito la campagna promozionale in favore dei vini italiani condotta negli USA, con fondi pubblici di notevole consistenza.
Nel rendere noti i dati, Caputo ha sottolineato come, allo stallo delle esportazioni vinicole italiane abbia fatto riscontro l’aumento di quelle francesi che hanno fatto registrare un ben più consistente incremento del 7% in quantità e del 15,8% in valore.
La Francia, saldamente installata al secondo posto in valore ed al terzo in quantità, fra i paesi esportatori verso il mercato USA, tallona sempre più da vicino l’Italia in valore, nonostante esporti meno della metà dell’Italia in quantità, data la notevole immagine dei propri vini.
Complessivamente, nel 2018, le importazioni statunitensi sono ammontate, secondo quanto reso noto dall’Italian Wine & Food Institute, a 8.645.170 ettolitri, per un valore di $4.356.290.000, contro i 9.423.690 ettolitri, per un valore di $4.215.662.000, del 2017con una riduzione del 8,3% in quantità ed un incremento del 3,3% in valore.
Le esportazioni dall’Italia, - che, ha sottolineato Caputo, rimane anche nel 2018 il primo paese fornitore del mercato statunitense sia in valore che in quantità - sono ammontate a 2.486.730 ettolitri, per un valore di $1.397.521.000, contro i 2.547.270 ettolitri, per un valore di $1.351.114.000, del 2017. L’Italia detiene attualmente il 28,7% del mercato di importazione in quantità ed il 32%di quello in valore.
La Francia, a sua volta, ha esportato 1.288.310 ettolitri, per un valore di $1.239.685.000, contro 1.204.140 ettolitri, per un valore di $ 1.070.202.000, del 2017.
Nel corso del 2018 è continuato il trend espansionistico dei vini Rosé che ha costituito l’elemento di novità dell’anno. I quattro principali paesi esportatori verso il mercato USA (Italia, Francia, Australia e Cile) hanno fatto tutti registrare notevoli incrementi nelle esportazioni di vini Rosé, complessivamente passati da 394.790 ettolitri, per un valore di $236.842.000, del 2017 a 496.410 ettolitri, per un valore di $ 325.530.000, del 2018 con un aumento del 25,7% in quantità e del 37,4% in valore. Al contempo gli stessi paesi hanno fatto tutti registrare delle contrazioni nelle esportazioni dei vini bianchi e di quelli rossi come emerge dalla tabella allegata.
Da sottolineare anche che il 73,8% del totale delle esportazioni vinicole in quantità è fornito da quattro paesi (nell’ordine: Italia, Francia, Australia e Cile, paesi che superano tutti il milione di ettolitri) ed il 77,7% del totale delle esportazioni vinicole in valore da altri quattro paesi (nell’ordine: Italia, Francia, N. Zelanda e Australia). Quattro paesi monopolizzano quindi il mercato vinicolo statunitense, lasciando poco spazio a tutti gli altri paesi produttori di vino.
Da sottolineare infine, sempre secondo la nota dall’Italian Wine & Food Institute, il continuo incremento, anche se a tassi molto più contenuti di quelli degli anni passati, delle esportazioni di spumanti italiani che, trainate dal Prosecco, nel 2018 sono ammontate a 770.760 ettolitri, per un valore di $443.927.000, contro i 695.040 ettolitri, per un valore di $381.595.000, del 2017 con un incremento del 10,9% in quantità e del 16,3% in valore, contro il 30,8% in quantità ed il 36,4% in valore fatti registrare nel 2016.
Nella tabella i dati relativi ai principali paesi fornitori di vini da tavola.