Le luci della sala improvvisamente si spengono per dare inizio ad un documentario riflessivo e allo stesso tempo divertente che vede protagonisti bambini di età compresa tra gli otto e i tredici anni i quali vengono intervistati dallo stesso Autore su specifiche tematiche quali: amore, religione, vita, omosessualità; trentanove bambini scelti in giro per l’Italia e provenienti da un variopinto tessuto sociale.
Il silenzio tra il pubblico seduto in sala viene gentilmente spezzato da sorrisi e applausi mentre un’enorme schermo proietta le testimonianze e i volti di bambini sul modo di vedere il mondo di oggi attraverso i loro occhi con semplicità e con elementi di sorpresa tipica di loro.
È forse lo stesso Autore, il poliedrico Walter Veltroni, che cerca di trovare lui stesso delle risposte a degli interrogativi di vita complessi, perché è dalle risposte semplici dei bambini che sorgono dei grandi insegnamenti per gli adulti spesso impegnati ad osservali senza mai ascoltarli attentamente.
La complessità di tematiche esistenziali che si sciolgono come neve al sole nella semplicità di pensiero dei bambini provenienti da ogni angolo d’Italia, la cui loro diversa estrazione sociale fa emergere le differenze di opinioni. La diversità ,quindi, intesa dall’Autore quale punto cardine da cui partire per costruire una società migliore. Ognuno con la propria storia, ognuno con il proprio sguardo sul mondo.
Tutte questioni che sono state sviscerate al termine della proiezione del documentario in un dibattito con l’Autore e il Prof. Stefano Albertini (N.Y.U.) e Antonio Monda (Direttore del Festival del Cinema di Roma).
In tale occasione, Walter Veltroni ha potuto spiegare come il documentario sia nato per dare voce a dei bambini che si trovino in una fascia d’età essenziale, dagli otto ai tredici anni, nella quale occorre conoscere il loro pensiero su cose importanti della vita. È in quel frangente di vita, prosegue l’Autore, che si forma il carattere di una persona la quale risulta permeabile ad ogni accadimento esterno; In quel breve lustro di respiri i bambini si pongono interrogativi apparentemente semplici ma in realtà complessi, attraverso cui è possibile anche descrivere la complessità sociale del paese.
Il pensiero dei bambini non come un mero flatus vocis, ma come essenziale punto di vista e di prospettiva su tematiche che contribuiscono a costruire la società in cui viviamo; Per capire ciò che siamo stati, e ciò che saremo.
Il documentario “I Bambini sanno”, prodotto da Sky e distribuito da BIM, è uscito lo scorso 23 aprile in tutte le sale cinematografiche conquistando il 15esimo posto della classifica nella sua categoria.
Un grande risultato che premia la versatilità dell’Autore, oltre a costituire un ottimo follow up al suo precedente documentario, dal titolo “Quando c’era Berlinguer”, nel quale racconta uno spaccato di storia politica dell’allora leader del partito comunista Enrico Berlinguer.
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