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Il Consolato Generale d’Italia [2] è la sede designata a New York per ricordare una pagina dolorosa della recente e travagliata storia italiana. La data del 10 febbraio è stata scelta nel 2004 dal governo italiano per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e delle vittime delle foibe, dell'esodo dalle loro terre degli istriani, fiumani e dalmati.
La conferenza è iniziata con il Console Generale d’Italia Francesco Maria Talò che ha dato il benvenuto a tutti e salutato, in particolare, la comunità giuliano-dalmata presente in sala. Il Console ha ricordato le migliaia di persone che “per le tragedie della storia e per errori commessi anche dal governo italiano sono state vittime di atroci persecuzioni”. Parole toccanti quelle di Talò “abbiamo passato dei decenni di colpevole dimenticanza (...) ora è il momento del ricordo, dobbiamo chiedere scusa come italiani e come rappresentanti delle istituzioni per questa dimenticanza…”.
“Adesso il nostro dovere è guardare al futuro e informare i giovani affinché la storia sia conosciuta e non si ripeta, la verità rende liberi…”, in questa sua affermaizone l’importanza del cosiddetto “spirito di Trieste”, lo stesso spirito che ha spinto i presidenti di Croazia e Slovenia, con Giorgio Napolitano, a celebrare questa importante data a Trieste assistendo al concerto di Riccardo Muti in piazza.
Il pubblico del Consolato Generale ha fatto un vero tuffo nel passato e nel ricordo, ascoltando una testimonianza particolare, quella di Ottavio Missoni, icona dello stile e dello sport made in Italy, che ha registrato un’intervista per la RAI su questo tema.
Le luci si abbassano e le immagini di un emozionato Missoni appaiono sullo schermo montato appositamente per l’occasione. “Uno dei 360.000 esuli vittime della tragedia delle foibe”, questa è la presentazione del famoso fashion designer. Missoni parla di Zara e dei bombardamenti della città in cui ha vissuto la sua infanzia e giovinezza. Un commosso Missoni ammette il dispiacere per la dimenticanza dei politici per oltre 40 anni. “I 360.000 esuli sono esuli senza ritorno, questo è il dramma”, “Zara è rimasta viva solo nel nostro cuore” afferma visibilmente emozionato.
In seguito il Console ha portato i saluti dell’ambasciatore italiano a Washington Giulio Terzi di Sant’Agata, che ha teneva in maniera particolare a salutare i presenti della comunità giuliano-dalmata e ricordare l’importanza di questa data per la storia italiana.
Il signor Glacic, testimone ed esule a New York, ha poi presoil microfono e la scena. Si tratta del responsabile della mostra all’interno del Consolato per ricordare le gesta e la storia della comunità giuliano-dalmata.
Ha collaborato con il Consolato nella ricerca dei testimoni e dei profughi presenti a New York.
“Mi sono sentito a casa quando ho allestito questa mostra, ringrazio molto il Console Talò per avermi concesso questa possibilità”, con queste parole ha salutato il padrone di casa e passato la parola ad altri due protagonisti dell’esodo giuliano-dalmata.
In sala si è assisttio ad un’emozionante e sentita testimonianza da parte degli esuli con immagini di famiglie smembrate dall’insensata pulizia etnica. Terribili i ricordi evocati. Il silenzio cade tra il pubblico.
Il Console Generale ha fatto proiettare sullo schermo altri video, suscitando anche un pò di l’ilarità di molti tra i presenti, mostrando storie di soldati americani che sposano giovani triestine tra le difficoltà linguistiche.
La serata si è conclusa tra gli applausi e una speranza: quella che tragedie simili non si verifichino più e che il ricordo rimanga vivo e impresso nelle menti delle nuove generazioni.
Source URL: http://iitaly.org/magazine/focus-in-italiano/fatti-e-storie/article/il-giorno-del-ricordo-emozioni-non-dimenticare
Links
[1] http://iitaly.org/files/esodopl1297968435jpg
[2] http://www.consnewyork.esteri.it