Il 27 gennaio il mondo ricorda. Il 27 gennaio 1945 il mondo fu obbligato ad aprire gli occhi di fronte all’orrore supremo del campo di Auschwitz liberato. Dopo 64 anni non dobbiamo dimenticare. L’Italia e’ stata tra i primissimi paesi a dedicare il 27 gennaio al dovere della memoria dell’olocausto. La giornata della memoria e’ poi diventata una commemorazione riconosciuta da tutta l’Unione Europea ed in seguito l’intera comunita’ internazionale ha deciso che ogni anno in questa data occorre uno sforzo particolare per evitare che il passato passi dalla nostra mente e dai nostri cuori. Sta scomparendo la generazione delle vittime e dei carnefici ed e’ ancora piu’ importante fermarsi e pensare, ricordare quindi conoscere. Occorre rendere omaggio ed allo stesso tempo imparare, perche’ c’e’ un’ignoranza che spesso confina con la mistificazione e la malafede. Allora si rischia di ripetere gli errori, di ricadere negli abissi della disumanita’ di cui un uomo puo’ essere capace.
A New York, la citta’ piu’ italiana fuori dell’Italia e la piu’ ebraica fuori di Israele, il cuore della comunita’ internazionale, con la sede dell’ONU, queste riflessioni s’impongono in modo ancora piu’ forte. Per questo a pochi mesi dal mio arrivo, lo scorso anno, ho deciso con alcune istituzioni italiane di attribuire un carattere particolare alle commemorazioni promosse dal nostro paese a New York. Anche quest’anno ripeteremo un’esperienza, che vogliamo condividere con la citta’. Un contributo di riflessione in una vita convulsa, un ulteriore segno dell’Italia in una citta’ nei confronti della quale vogliamo sempre di piu’ aprirci, coinvolgendoci e coinvolgendo nelle nostre iniziative. Ecco il senso della lettura dei nomi delle vittime italiane dell’olocausto, che verra’ effettuata sul marciapiede davanti al Consolato Generale a Park Avenue martedi’ 27 gennaio. Per circa sette ore a partire dalle 9 una staffetta di personalita’ e di anonimi cittadini italiani, americani, del mondo, leggera’ nomi di persone che vivevano come noi e la cui esistenza e’ stata troncata da altri uomini, come noi. Questo non deve piu’ ripetersi.
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Il suono dei loro nomi si diffondera’ nell’aria gelida di New York. Vogliamo che i passanti frettolosi ed infreddoliti, gli automobilisti, gli indifferenti, s’interroghino su questi nomi che riecheggiano nel cielo di New York. L’anno scorso in centinaia hanno aderito al nostro appello: dal Presidente dell’Assemblea Generale dell’ONU al Console Generale d’Israele, dal Nunzio che rappresenta la Santa Sede all’ONU al Rabbino Arthur Schneier e poi i ragazzi della scuola della Park East Synagogue e quelli della Scuola d’Italia (che e’ sempre piu’ partecipe delle nostre attivita’), il Rappresentante Permanente d’Italia all’ONU, dirigenti delle associazioni italiane ed italo-americane, esponenti del mondo ebraico e di quello culturale, giovani e anziani, rappresentanti della polizia di New York e giornalisti. Uno dopo l’altro a leggere i nomi di chi e’ stato annientato perche’ qualcuno aveva deciso che era diverso.
L’Italia non dimentica. Orgogliosi di non dimenticare, proviamo vergogna per quanto e’ successo anche nel nostro paese. Anche quest’anno saremo forse gli unici, sia tra gli stranieri che tra gli americani, ad organizzare una manifestazione cosi’ particolare perche’ si svolgera’ all’aperto in una strada della citta’, un modo per sentirci comunita’ nella piu’ vasta comunita’ newyorkese.
Il nostro impegno e’ stato possibile perche’ tra i tanti centri di cultura ebraica a New York ne esiste uno dedicato a Primo Levi, l’autore che a tanti di noi ha spiegato la realta’ dei campi di sterminio. Il Centro Primo Levi testimonia in questa grande citta’ la grandezza di un gruppo piccolo di dimensioni ma di enorme importanza culturale: l’ebraismo italiano.
Il Consolato Generale e il Centro Primo Levi non solo organizzano la lettura dei nomi il 27 gennaio, ma promuovono anche una serie di incontri, altri momenti riflessione che si articolano per quasi una settimana a partire dal 26 gennaio, insieme ad istituzioni vicine alla cultura italiana che si sono coordinate offrendo un calendario comune di iniziative: dallo stesso Centro Primo Levi all’Istituto
Italiano di Cultura [4], dalla
Casa Zerilli Marimo’ alla NYU [5] all’
Italian Academy [6] alla Columbia University e al
Centro Calandra [7] della CUNY. Insieme offriamo alla citta’ un ventaglio di proposte per la giornata della memoria che credo non abbia uguali. Per questo e’ importante avere con noi i-italy, che trova una ragione d’essere nella capacita’ di fare sistema e dimostrare che a New York possiamo dare vita ad un’italianità diversa dai peggiori luoghi comuni.
Il giorno 27 Gennaio 2009, dalle ore 9 alle ore 16, si tiene di fronte al Consolato Generale d'Italia a New York (690 Park Avenue, alla 68esima strada) la lettura dei nomi degli ebrei deportati dall'Italia e dai territori italiani.