Tutti con Angelique Kidjo. Con la sua Africa

Letizia Airos (March 01, 2012)
Emozionante e travolgente il concerto alla Nazioni Unite con Angelique Kidjo. L'evento sponsorizzato dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, in collaborazione con UNICEF e UNFPA era per sensibilizzare sul tema delle mutilazioni genitali femminili. Intensa la visita a New York di Elsa Fornero, Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, con delega anche alle Pari Opportunità, per appoggiare la risoluzione ONU contro questa pratica

Tutti in piedi, di qualsiasi età, provenienza, colore, religione, status. Tutti in piedi per saltare e ballare cullati dalla voce di Angelique Kidjo. E non era in una sala concerti, o in uno stadio, un parco, e neanche in una piazza. Era nella storica General Assembly Hall delle Nazioni Unite.

Più di una persona nel pubblico ha detto o si è chiesta l’altra sera: e se quest’atmosfera visitasse più spesso il Palazzo di Vetro? Aiuterebbe di certo.

Angelique, una vera forza della natura, che con un mashup musicale di reggae, gospel, jazz, afrobeat,  ha travolto tutti e dimostrato, ancora una volta, che la musica non ha lingua. E’ una lingua che unisce tutto e tutti.
 

“Raise Your Voice To End Female Genital Mutilation” era il titolo dell’evento, un concerto sponsorizzato dalla Rappresentanza Permanente d’Italia presso le Nazioni Unite, in collaborazione con UNICEF e UNFPA per sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema delle mutilazioni genitali femminili.

Io ero lì, seduta (poi in piedi a saltellare) tra i tanti, per ascoltare, dopo essere stata alla conferenza stampa del nostro Ministro Elsa Fornero e Angelique Kidjo. Dopo aver montato un video e, ovviamente, riscoltato i passaggi cruciali degli interventi delle due donne  e orgogliosa – lo confesso! – finalmente di chi mi rappresenta.

E l’ho anche scritto d’impulso su Facebook: contenta prima come donna, poi come italiana. Qualcuno nel mio tread ha aggiunto: "io non sono italiana, ma mi sono sentita fiera come donna."

Quando Angelique comincia a cantare mi rimprovero, fin dalle prime note, di non avere ora una telecamera per poterla riprendere. Non è stato un concerto come tanti.  Per fortuna è stato trasmesso in diretta webcast dall’ONU (e ‘rimbalzato’ anche da i-Italy) e lo potete rivedere ancora cliccando qui. Ma filmarla mentre ballava tra la gente, con una prospettiva ‘dal basso’, avrebbe mostrato meglio l’intensità del concerto. E’ un evento che avrebbe meritato uno sguardo diverso. Devo dunque usare solo le mie parole per descrivere una serata indimenticabile e soprattutto le emozioni

 

Angelique Kidjo, cantante di origine beninese, vincitrice di un Grammy Award, è “Ambasciatore di buona volontà” per l’Unicef. Non sa solo cantare e ballare, sa toccare con le parole. Ha praticamente condotto la conferenza stampa, dove ho visto il nostro Ministro Fornero farle dolcemente, e volentieri, da spalla.
 

Le sue parole efficaci perchè schiette, soprattutto nelle risposte ai giornalisti, al concerto hanno avuto il loro naturale sfogo. La sua voce, piena di mal d’Africa e di bene d’Africa, ha scosso, fin dalle prime note,  l’imponente sala delle Nazioni Unite. Insieme una gestualità, una fisicità così naturale e speciale ha trascinato l’immensa platea, e fatto alzare, ballare, anche persone insospettabili.
 

Accanto alla battaglia per una causa, quella delle mutilazioni agli organi genitali delle donne, Angelique ha testimoniato anche l’orgoglio di essere donna. Lo ha fatto, a mio avviso, spiazzando tutti, nonostante le difficoltà nel suo Continente.
 

E’ l’esempio (e ce ne sono tanti poco raccontati dai media) di una donna senza compromessi con questo mondo dell’immagine a cui sembra che nessuno si sappia sottrarre. Che differenza con ben altre cantanti e ballerine! Non parliamo poi di veline, X-Factor e simili. E’ un grande messaggio di semplicità ed eleganza. Fa riflettere, in tempi di globazzazione, che venga proprio dall’Africa.
 

E’ una risposta a tanti cliché occidentali, ad un certo modo di apparire, ad un'immagine di un tipo di donna punto di riferimento ancora per tanti, soprattuto per i giovani.
 

“Quando ho visto che la barbara pratica della mutilazione genitale femminile era un problema che affliggeva anche i Paesi europei, dentro di me è suonato un campanello d'allarme, bisognava fare qualcosa" ha dichiarato alla stampa di tutto il mondo Angelique. Lo hatto investendoci sopra - e si è visto -  testimoniando tutto l’orgoglio del suo Continente per arrivare all’approvazione di una risoluzione ONU contro questa pratica.
 

Viene da una famiglia povera, con dieci figli. Ma quei pochi riferimenti a suo padre e sua madre nel suo intervento hanno lasciato trapelare una grande ricchezza, una saggezza che non ha prezzo. Una ricchezza fatta di dignità, lavoro, aiuto per gli altri, disponibilità. E la musica, quella vera, quella che non serve solo a vendere, che supera le barriere, lo abbiamo visto, vive dentro di lei.
 

Petite Fleur, è il titolo di una canzone eseguita al concerto che ha rappresentato forse il momento più commovente. Angelique ha raccontato che la cantava suo padre e l’ha dedicata a tutte le piccole bambine offese dalla mutilazione dei genitali.
 

Parlo di meno del Ministro Fornero, e sono sicura che non si offenderà. I riflettori in questi giorni qui sono stati puntati molto su di lei, sue dichiarazioni sono state riprese ovunque.
 

Visto da New York, da vicino, il nostro ministro Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, con delega anche alle Pari Opportunità, ha condotto queste giornate all’Onu con grande intelligenza e professionalità, in maniera sobria, senza eccessivi protagonismi.

Mentre assistevo alla sua conferenza stampa alle Nazioni Unite ho avvertito una forte attenzione e considerazione. A pochi giorni dalla Festa della donna, e anche dalla retorica che l’affligge dopo tanti anni dalla sua istituzione, porto con me questa bella sensazione. L’ho certo provata altre volte, per esempio con Emma Bonino, ma il fatto che Elsa Fornero sia un ministro della nostra Repubblica fa crescere la mia soddisfazione. Questo indipendentemente dal giudizio, ancora controverso, sulla sua gestione di altre politiche che fanno capo al suo multiforme Ministero.
 

Voglio concludere ricordando che tra  le tante battaglie che la cantante africana conduce per il suo continente ce ne è una importante, alla base di tutto. Quella per la promozione dell'educazione femminile.
 

Angelique Kidjo. insiste: la scolarizzazione cambierebbe radicalmente il volto dell'Africa. Combattere così la povertà che porta arretratezza. Investire sulla cultura prima di tutto. Io dico: non solo in Africa.

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