- Una salumeria nella Little Italy del Bronx
- Mulberry Street agli inizi del Novecento, strada centrale nella Little Italy di Manhattan
- Spaghetti con le meat balls
- Il tono di superiorità, paternalistico, da grande sapiente ma neanche tanto professionale e quindi non convincente, del conduttore, non da grandi speranze fin dalle prime battute della puntata. Non è proprio simpatico. Tanto meno autorevole.
- Pollo con fettuccine Alfredo
- L’immagine dell’italianità all’estero ormai è schizofrenica. Usata quando serve, fraintesa, piena di stereotipi. Che si tratti dei così detti expat di oggi, che si tratti degli italo-americani di diverse generazioni fa, che si tratti dei giovanissimi di origine italiana, dunque oggi americani.
- Piatte per il Natale italo-americano, celebrato con sette pesci
- La diaspora italiana è qualcosa di molto delicato, ha a che fare con l’identità ed un rapporto molto complesso con le proprie radici che molti, per una sorta di integrazione forzata, hanno dovuto nascondere. Nella cucina, spesso era celato il desiderio inconscio di essere ancora legati a quelle radici. Sarebbe dunque, secondo me, opportuno che le TV che, mettono in mano ai loro scrittori tematiche delicate, provassero a chiedere consulenze, se non studiare direttamente.
- Rossella Rago con la nonna italo-americana
- Il tono paternalistico e autoreferenziale di questo programma è forse la chiave per capire dove e come si sbaglia. E’ un errore che possono fare tutti. Non solo gli italiani, ma tutti quando si trincerano dietro certezze, senza studiare.
- Una salumeria nella Little Italy del Bronx
- Mulberry Street agli inizi del Novecento, strada centrale nella Little Italy di Manhattan