Vicenda della Concordia. Soap opera o cronaca?

Maria Rita Latto (January 19, 2012)
Il tragico naufragio della nave della Costa crociere. Un'ulteriore storia si presta in Italia ad amplificazioni non sempre condivisibili

Mai venerdì 13 fu così fatale come quello appena trascorso. Il naufragio della nave Costa Concordia viene ormai da giorni seguito dagli organi di stampa nostrani e di tutto il mondo in maniera martellante e non potrebbe essere altrimenti.

La dinamica del naufragio presenta ancora molti punti da chiarire e ogni giorno emergono nuovi dettagli che colpiscono l’opinione pubblica desiderosa di sapere. In Italia ma anche nel resto del mondo ci si schiera pro (poco in verità) o contro il comandante Francesco Schettino, nocchiero alquanto “spericolato” (se vogliamo usare un eufemismo) del Concordia. E nell’immaginario collettivo la vicenda, pur essendo tragica, con vittime accertate, assume paradossalmente i contorni di una surreale soap opera che si svolge ora dopo ora davanti ai nostri occhi. Il web, nel giro di poche ore dall’accaduto, si è scatenato dando risalto all’evento commentando, analizzando, a volte persino ironizzando, pur riconoscendo la drammaticità della vicenda.

Nel frattempo, la diffusione della telefonata tra Francesco Schettino e il comandante della Capitaneria di Porto di Livorno, Gregorio Maria De Falco, ha aggiunto un nuovo personaggio alla storia, ma soprattutto ha trasformato il web in una sorta di arena pubblica in cui si contrappongono un “eroe”, cioè il comandante De Falco e un “codardo”, cioè Schettino. I media di tutto il mondo hanno prontamente riportato gli audio delle telefonate in cui De Falco ordina a Schettino di risalire a bordo, con tanto di sottotitoli all’estero. A poche ore dalla diffusione delle telefonate, il comandante della Capitaneria di Livorno diventa già un eroe, mentre la posizione di Francesco Schettino si aggrava sempre di più.

Dopo le telefonate appare ormai chiaro che il comandante della Costa Concordia abbia abbandonato la nave in piena emergenza: certamente il peccato più grave per un uomo di mare. Su Facebook nasce il gruppo “A sostegno di Francesco Schettino, comandante della Costa Concordia” che conta alcune migliaia di iscritti, prevalentemente amici e conoscenti che vogliono sostenerlo e dargli coraggio. Numerosissimi i messaggi di solidarietà: “Noi crediamo in te”, il primo messaggio. E poi: “Diffondiamo la pagina, condividetela sui vostri profili! Chi lo ha conosciuto sa che quest'uomo è sempre stato una persona eccezionale, non quella che telegiornali e giornalisti stanno falsamente descrivendo!”, scrivono gli amministratori della pagina virtuale.
 

Contrapposti a questo, ci sono, sempre su Facebook, vari gruppi contro il comandante del Concordia, come ad esempio "Nessun sostegno a Francesco Schettino", che esprime piena condanna, invocando una pena esemplare per il comandante “bullo”, “l’uomo più odiato d’Italia”, usando le definizioni del quotidiano inglese Daily Mail. "Vogliamo il massimo della pena, senza attenuanti, per questo sciagurato pazzo, mistificatore della realtà" si legge nei commenti. E qualcuno ricorda "il valoroso Edward J. Smith, capitano del transatlantico Titanic, che morì con la sua nave, rifiutando ogni richiesta di soccorso".
 

Inevitabilmente, non appena i drammatici e concitati scambi telefonici tra i due comandanti diventano di dominio pubblico, nasce la contrapposizione tra l’”eroe nazionale” De Falco ed il vile Schettino, con il proliferare di nuovi gruppi di supporters per il risoluto comandante della Capitaneria di Livorno: "Se scende in politica, lo voto", promette un internauta. Facebook la fa da padrone, ma anche Twitter non scherza. C’è chi twitta: "Da grande voglio essere De Falco" oppure "Un esempio per tutta l'Italia", e ancora "Questa è l'Italia che vogliamo vedere". Nasce in pochi minuti un hasthag, #vadaabordocazzo, che prende il nome dall’ordine urlato da De Falco a Schettino durante una delle drammatiche telefonate.

Quest’ordine, espresso in maniera decisamente colorita ma necessaria a scuotere, senza peraltro riuscirvi, Schettino dalla sua apatìa, schizza subito in testa alle espressioni usate sul web. Le gag ormai si sprecano, fioccano a pioggia sui social network, in rete, in Italia e in tutto il mondo. C’è un inglese che non riesce a capacitarsi di tanto folle entusiasmo da parte degli utenti italiani: "Perché gli italiani impazziscono per De Falco, è incredibile, ha semplicemente seguito le procedure". La rete impazzisce letteralmente, la satira dilaga, un po’ fuori luogo, mentre giunge notizia del ritrovamento di altri cinque cadaveri a bordo del Concordia, tutto è decisamente surreale. “Facciamo la classifica del nostro capitano preferito”, dice Alessio, che propone “Capitan Schettino, Capitan Findus, Capitan Harlock, Capitan Ventosa, Capitan Jack Sparrow e Capitan America”. “Al vincitore va un tubetto di pasta del Capitano”.

A tempo di record una ditta mette in vendita su internet una maglietta bianca con scritto in nero l’ordine di De Falco, “vada a bordo, cazzo”, alla modica cifra di 12,90 euro. Su You Tube qualcuno posta un video in cui lo spot della compagnia è rifatto unendo le foto della tragedia alle scene di una vacanza idilliaca: "Se hai provato una Crociera Costa è difficile tornare alla vita di tutti i giorni". Una satira alquanto macabra che appare davvero fuori luogo

La televisione non è da meno, con un full coverage a tutte le ore del giorno e della notte, con dirette video, dibattiti, esperti veri o presunti, telefonate da casa. E il camaleontico italiano medio, che in occasione delle partite di calcio si trasforma in allenatore, quando ci sono misteriosi delitti diventa detective, adesso indossa a tempo di record i panni del lupo di mare esperto di venti, correnti, velocità in “nodi” e quant’altro.

Non può mancare in prima serata su RaiUno Bruno Vespa col suo Porta a Porta interamente dedicato alla tragedia del Giglio con uno speciale di approfondimento. Grande attesa per il gigantesco plastico del Concordia che il giornalista potrebbe proporre ai lettori, dopo le ormai famigerate riproduzioni di luoghi del delitto come la casa dei Misseri per il delitto di Avetrana o quelle dei delitti di Novi Ligure e di Cogne. Colpo di scena in trasmissione e soprattutto nuovi elementi che rendono ancora più “interessante” la surreale soap opera a cui nostro malgrado stiamo assistendo: il comandante della Costa Concordia la sera del naufragio era in compagnia di “una o più donne” al bar della nave, quindi presumibilmente troppo “distratto” e poco lucido per svolgere adeguatamente il suo compito di nocchiero. Si attendono sviluppi nei prossimi giorni, anche se Vespa, visibilmente compiaciuto, sui titoli di coda del programma fa una carrellata sui maggiori quotidiani del giorno dopo, freschi di stampa, che riportano la novità della presenza femminile a fianco del comandante della nave da crociera. Una trama degna della serie tv Love Boat, non fosse per la tragedia delle vittime e dei tanti dispersi la cui sorte è, ora dopo ora, purtroppo sempre più chiara.   
 

Proprio come era accaduto per Avetrana, Novi Ligure e Cogne, anche al Giglio i telegiornali mostrano i soliti turisti del macabro giunti per vedere con i propri occhi il colosso del mare incagliato nelle acque troppo vicine alla riva. Ed eccoli tutti là con fotocamere con GPS, iPad, palmari, binocoli ed ogni sorta di diavoleria tecnologica, a documentare la tragedia, mentre i sommozzatori e i soccorritori rischiano le loro vite per cercare di salvare vite umane innocenti, ignare del circo mediatico che si sta svolgendo intorno ad esse.
 

Sui vari organi di stampa e sui media tanti commentatori mettono l’accento sulla simbologia tra il naufragio della Costa Concordia e il naufragio della grande civiltà occidentale. Altri notano similitudini con questa Europa che, come una nave il cui capitano è negligente e l’equipaggio è incapace di affrontare in maniera organizzata e univoca le emergenze, è per questo destinata ad affondare. Per molti la Costa Concordia rappresenta l’Italia declassata dalle agenzie di rating, un microcosmo popolato da “furbetti” ed eroi, con una reputazione, soprattutto in campo internazionale, tutta da ricostruire, a fatica, con tanti sacrifici e con solidarietà.
 

Il circo mediatico probabilmente non si fermerà, andrà avanti ancora per giorni. Non mancheranno colpi di scena che renderanno la soap opera offertaci dalla realtà paradossalmente sempre più surreale. Forse ci vorrebbe, per voltare davvero pagina, un po’ di silenzio e di rispetto per chi era partito per una vacanza e non è tornato più. 

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