Halloween e la superstizione

Gennaro Matino (October 28, 2015)
Ma quale festa satanica! Vangelo deve adeguarsi al mondo che cambia. Tuttavia ritengo necessario per chi è credente e considera la fede una cosa seria, perché è stato allevato nella verità del Vangelo, non dare spazio a superstizione e ignoranza che per altro non servono che ad allontanare il mondo dell’intelligenza dall’annuncio cristiano e semmai riempire di pochi sempliciotti le sagrestie, uomini e donne pronti a danzare e cantare a comando di chi li comanda.


Puntuale come la morte del pensiero ragionevole, nell’approssimarsi del ponte dei morti, arriva la scomunica di sedicenti gruppi cattolici della festa di Halloween ritenuta satanica, pronta a sconvolgere la vita di chi la pratica, sovversione dei costumi, porta aperta alla possessione diabolica.

In verità non mi interessa tanto difendere la ricorrenza, che certo può dare alla testa a sciocchi interpreti di riti fiabeschi che cercano spunto in fantomatiche pratiche per allestire rituali macabri alleggerendo così la loro noia e il vuoto di una vita inutile. Tuttavia ritengo necessario per chi è credente e considera la fede una cosa seria, perché è stato allevato nella verità del Vangelo, non dare spazio a superstizione e ignoranza che per altro non servono che ad allontanare il mondo dell’intelligenza dall’annuncio cristiano e semmai riempire di pochi sempliciotti le sagrestie, uomini e donne pronti a danzare e cantare a comando di chi li comanda.


È indubbio che chi riempie le chiese con la superstizione debba cercare nemici e inganni nel mondo, avversari che di tanto in tanto cambiano sembianze per costringere i creduloni ad arricchire il potere di chi, in nome della Chiesa, si fa garante della verità e per questo detiene il dominio sul bene, che concede agli adepti, o sul male da cui libera i presunti impossessati.

È la stessa superstizione che serve agli ingannatori di popolo per celebrare culti semipagani passati come cristiani, riti di guarigione, di liberazione che straziano al suolo corpi con lamenti, che agitano in visioni allucinogene, in perdita di sensi, è quella stessa superstizione che certo di danno ne fa più di Halloween, svuotando di dignità la fede e di libertà l’umano.


Possibile che ancora non abbiamo imparato dalla storia che la superstizione ha successo facendo leva sulla paura o sull’ignoranza, ottenendo, da chi non si lascia manipolare, antipatia crescente nei confronti della Chiesa?


La superstizione è frutto di errore, di convinzioni sorpassate, di atteggiamenti irrazionali, ma ciò che rende “sorpassata” una convinzione è l’approfondimento della conoscenza che fa sì che un concetto dato per certo venga smentito da nuove scoperte.


Di brutte figure nella storia la Chiesa cattolica ne ha fatte già troppe e spesso è dovuta ritornare sui suoi passi per riconoscere l’enormità dei suoi errori, se è vero che Giovanni Paolo II più volte dovette chiedere scusa nel giubileo del 2000 per gli abusi di una Chiesa arrogante di potere e ignorante di verità.


Penso non solo alla questione Galileo, ai roghi, alle condanne sommarie di chi la pensava diversamente per fede, per politica, per cultura, ma a quanto è stato reso infelice l’umano per il sospetto clericale che il demonio si infiltrasse in ogni azione, in ogni diversità, in ogni spazio di libertà, di allegria umana che non fosse riconosciuta lecita e approvata dall’autorità ecclesiastica.


Che fine ha fatto il limbo che per secoli ha co-stretto bambini innocenti a restare bloccati alla periferia della salvezza? Vogliamo parlare della condanna inflitta a chi praticava la chirurgia considerata arte medica demoniaca perché “squartava corpi” destinati alla resurrezione della carne? Perfino un Concilio la riteneva opera “dell’antico nemico che lavora insistentemente per far cadere le inferme membra della Chiesa”. O forse, considerando spazi meno “intellettuali” e accostarci meglio ad Halloween, ad attività ricreative più legate al divertimento, vogliamo ricordare quanto la Chiesa affermava riguardo al tango argentino, ballo da postribolo, severamente vietato, da confessare come peccato mortale?


L’elenco sarebbe lungo e dolorosissimo. Conviene allora rispolverare antichi linguaggi figli dell’ignoranza? Halloween è una ricorrenza ormai popolare.


Anche a Napoli molti, soprattutto i bambini, festeggiano senza darne i significati che nascono da congreghe malate. Può piacere o no, può trasformarsi in altro per chi cerca il torbido, ma nessuno, anche tra i preti, penserebbe mai, che sarebbe meglio sospendere la festa del calcio domenicale come anticristiana perché la domenica è il giorno del Signore.


Il mondo cambia, meglio adeguarsi al cambiamento senza attaccare il mondo, senza subirlo e soprattutto, senza ripudiare i propri convincimenti, provare ad adeguare il Vangelo al cambiamento del mondo.

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