L'Ambasciatore Armando Varricchio incontra la comunità italiana di New York

Camilla Santinelli (May 05, 2016)
Martedì, 3 maggio 2016: la malinconia di un rigido pomeriggio di pioggia è stata scacciata dall’atmosfera piena di curiosità e briosa che si respirava al civico 690 di Park Avenue, sede del consolato generale d’Italia, in occasione della prima visita ufficiale di Armando Varricchio a New York: il nuovo ambasciatore italiano negli Stati Uniti.

Una sala gremita di ospiti ha accolto l’ambasciatore durante la visita in Consolato nel corso del suo soggiorno newyorkese, il primo ufficiale dalla sua entrata in carica come ambasciatore italiano Negli Stati Uniti lo scorso marzo 2016.

Ad introdurlo è stato il console generale Francesco Genuardi che, visibilmente felice di avere l’ambasciatore presente in consolato, lo ha accolto con un caloroso benvenuto, elencando brevemente gli impegni e la sua “busy schedule” di questi giorni di visita in città. 

Oltre all’incontro con il sindaco De Blasio,  il console generale ha menzionato anche la visita di Varricchio alle varie istituzioni del settore scolastico, della cultura e dell’economia (tra cui Casa italiana Zerrilli-Marimò, Whitney MuseumCenter for Italian Modern Art e Centro Primo Levi), tutti avvenuti in un clima di grande amicizia tra l’Italia e New York, per poi ringraziare i presenti, ospiti e amici italiani, italo-americani e americani, accomunati dalla passione e dall’amore per l’Italia.

A prendere la parola è stato quindi l’ambasciatore, accolto da un fragoroso applauso da parte di tutto il pubblico.  “Questa è casa mia, New York è casa mia”, ha esordito Varricchio. “È un luogo che sento fortemente legato al nostro cuore di italiani. Come ha detto il sindaco de Blasio, New York non sarebbe la stessa senza l’italia e gli italiani”.

Con queste parole, cariche di significato, l’ambasciatore ha tenuto a sottolineare il forte legame che da sempre lega Italia e Stati Uniti, sia dal punto di vista politico-economico, che di  storia e amicizia. “Gli italiani adorano New York” – ha proseguito – “C’è sempre stato un rapporto strettissimo, sentimentale, emotivo che noi sentiamo molto forte. Tale rapporto è avvertito dagli italiani presenti qui a vario titolo: italiani che da molti anni vivono qui, che hanno contribuito con il loro lavoro e passione al successo di questa straordinaria città, gli italiani che da meno tempo sono qui per lavoro, studio, cultura e passione e i nostri amici americani che sentono un rapporto stretto con i nostro paese per varie ragioni.”. 

Varricchio ha inoltre precisato quanto intensi sono stati i suoi primi mesi negli Stati Uniti e di come, dal 2 marzo 2016 in poi, data in cui ha presentato le sue credenziali al Presidente Obama, si sia costantemente impegnato nel ruolo di promozione dei rapporti di amicizia con gli Stati Uniti, portato avanti da lui e dai suoi collaboratori. 

Una speciale menzione è stata fatta all’eccellente lavoro svolto dal console generale Francesco Genuardi e dai suoi collaboratori in consolato, così come a tuti coloro che lavorano nel mondo dell’economia, della cultura, della stampa e dei media: tutti partecipanti della grande squadra Italia presente in USA.

Non poteva mancare anche il riferimento al governo americano e di questo particolare momento che sta vivendo, definito come “una grande democrazia che si rinnova”, in vista delle elezioni presidenziali del prossimo novembre. “Chiunque verrà a Pennsylvania Avenue 1600 - sede dellAmbasciata - sarà considerato un vero amico dell’Italia, non ci sono dubbi su questo”, ha precisato l’ambasciatore.

In fase conclusiva, un importante riferimento è stato fatto anche alla situazione economica italiana, e di come, nonostante le difficoltà incontrate negli ultimi anni, i dati odierni siano tornati ad essere positivi e rappresentino una “base” per una nuova partenza e un nuovo sviluppo. “È un momento importante anche per il nostro paese” ha precisato Varricchio. “L’Italia ha ripreso a correre. Lo dicono le cifre. Siamo usciti da tre anni di difficoltà, di crisi che ha attraversato tutta l’Europa. Dall’anno scorso la cupola dell’economia ha ricominciato a salire, i dati sono incoraggianti. Siccome siamo italiani e non ci accontentiamo, guardiamo sempre alle prospettive del futuro, sappiamo che questa è una base di partenza per fare meglio, per riformare la nostra economia e istituzioni”.

Concludendo il suo intervento, l’ambasciatore ha infine ribadito l’importanza e la sua personale gratitudine per essere presente a New York una città “carica di emozione e passione, di forti sensazioni”, prima di passare la parola a Kathy Hochul, Vicegovernatore dello stato di New York e Joseph Esposito, Commissario del NYCEM (The NYC Emergency Management).   Entrambi, con grande entusiasmo, hanno sottolineato a loro volta  l’importanza e l’orgoglio nei confronti del legame che tiene uniti questi due Paesi e di come tale legame permetta ad entrambi di arricchirsi a vicenda, sotto tutti i punti di vista. 

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