Articles by: I. I.

  • Fatti e Storie

    Giornata Nazionale in memoria delle Vittime dell'Immigrazione

    Numeri che danno conto della specificità dell’Istituto che è centro di riferimento della Rete nazionale per le problematiche di assistenza in campo sociosanitario legate alle popolazioni migranti e alla povertà nonché Centro per la mediazione transculturale in campo sanitario.

    Un punto di riferimento, dunque, nella sanità pubblica italiana, in grado di sviluppare un’assistenza sanitaria di carattere inclusivo, tanto da avere avuto il riconoscimento di best practice dall’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità).

    E dietro i numeri, le vite, i nomi, i volti e le storie di un’emergenza umanitaria senza precedenti e di un fenomeno divenuto strutturale anche nel nostro Paese. Quella dell’INMP è una presa in carico integrata del paziente, che coinvolge infatti medici, psicologi, odontoiatri, infermieri, mediatori transculturali e antropologi negli ambulatori di Roma come a Lampedusa e, più recentemente, anche a Trapani-Milo. Qui, dal maggio 2015 - grazie a una convenzione con il Dipartimento per le Libertà Civili e l’Immigrazione del Ministero dell’Interno - l’Istituto ha allestito nei rispettivi hotspot una propria equipe per l’erogazione di prestazioni clinico-specialistiche alle persone migranti sbarcate garantendo loro assistenza medico-specialistica quotidiana, 7 giorni alla settimana.

    Tra i molteplici obiettivi dell’azione dell’INMP anche la comprensione e descrizione epidemiologica del profilo clinico delle persone assistite, nel continuum del loro percorso migratorio, utile alla qualità dell’assistenza erogata e alle attività di prevenzione sanitaria. Solo nel periodo compreso tra aprile e agosto del 2016, sono state effettuate circa 5mila visite mediche e specialistiche su oltre 2.900 pazienti che hanno usufruito di colloqui psicologici, interviste antropologiche e migliaia di mediazioni transculturali in lingua araba, francese, inglese, tigrina e amarica.

    Perché all’INMP, la cura di chi soffre passa anche attraverso la comprensione e il dialogo, come spiega Concetta Mirisola, Direttore Generale dell’Istituto: “Per una piena presa in carico sanitaria delle persone migranti, che molto spesso hanno subìto gravi traumi nei Paesi da cui sono fuggiti o durante la drammatica traversata, è fondamentale conoscere la loro lingua, il loro universo culturale, coglierne i bisogni che sono anche inespressi, per pudore o paura. Per questo, nel nostro Istituto l’approccio transculturale e orientato alla persona si fonda anche sulla presenza di figure chiave che attualmente non sono previste dal Sistema sanitario nazionale, quali l’antropologo e il mediatore transculturale. Professionalità che nella nostra struttura parlano oltre 30 lingue per meglio accogliere il vissuto di sofferenza di chi si rivolge ai nostri poliambulatori.

    Perché, anche se la maggior parte dei migranti che arriva nel nostro Paese è sana, almeno dal punto di vista fisico - continua il Direttore Generale INMP - sul piano psicologico la situazione è diversa, e sono in aumento coloro che presentano problemi di natura psichica, depressione e ansia, ferite spesso invisibili che compaiono nel tempo riportando alla mente le violenze subìte, il dramma di un viaggio rischioso, la morte di familiari e amici, la perdita di ogni riferimento. Sono episodi di vita difficili da dimenticare cui si aggiungono il trauma dell’arrivo, la difficile permanenza nei centri di accoglienza, la marginalizzazione sociale nei contesti di transito o di destinazione, spesso ostili. Su questi aspetti, la letteratura internazionale indica chiaramente che la prevalenza di patologie come il disturbo post-traumatico da stress aumenta moltissimo - fino al 60 per cento - in persone private della libertà personale, come il permanere nei Centri di Identificazione ed Espulsione, e che nel tempo le persone che hanno subìto questo trattamento avranno più sofferenza psicopatologica e saranno meno integrate di quelle che invece sono state accolte con buone pratiche.

    Per questo il sistema dell’accoglienza ha un ruolo importantissimo. A tutti loro, senza prenotazioni né liste di attesa, quotidianamente prestiamo assistenza sanitaria specialistica sia negli ambulatori di Roma sia nei centri di accoglienza di Lampedusa e Trapani-Milo. Lì i nostri team multidisciplinari sono operativi anche con un medico Pediatra per l’assistenza sanitaria ai minori, accompagnati dai familiari e ai ragazzi che hanno affrontato il viaggio da soli. Perché la tutela del diritto alla salute, in particolare per categorie estremamente vulnerabili come quella dei minori, costituisce uno degli obiettivi e degli impegni sul campo dell’INMP sul fronte dell’immigrazione. Da qui i progetti ‘Assistenza sanitaria specialistica negli Hotspot’ e ‘Progetto CARE’. In particolare, CARE (Common Approach for Refugees and other migrant’s health) è un progetto internazionale finanziato dall’Unione Europea, di cui l’INMP è stato nominato coordinatore; con esso ha preso avvio la sperimentazione e l’attivazione di un protocollo per la determinazione dell’età anagrafica dei minori non accompagnati, una metodologia secondo il modello olistico che prevede la valutazione integrata socio-psicologica e auxologica nell’obiettivo di garantire il principio del migliore interesse del minore. Per loro siamo strutturati con pediatri e psicologi anche negli ambulatori di Roma, dove in questi ultimi 3 anni abbiamo visitato per consulenze specialistiche oltre 2mila minori stranieri tra i 12 e i 17 anni, provenienti prevalentemente da Eritrea, Nigeria, Somalia, Egitto e Bangladesh.

    Ma nel nostro Paese gli arrivi di minori stranieri non accompagnati sono in aumento - conclude Mirisola - a conferma di un’emergenza umanitaria che necessita di azioni e sguardi solidali e inclusivi, insieme a strutture e percorsi di accoglienza minorile adeguati”.

    L’impegno sul campo dell’Istituto Nazionale Salute Migrazioni e Povertà nell’assistenza sociosanitaria a migranti, rifugiati e richiedenti asilo - nella cui sede lo scorso marzo si è recato in visita ufficiale il Presidente della Repubblica Mattarella per testimoniare il comune sentire sui temi sociali e della solidarietà - attraversa i significati valoriali della Giornata Nazionale in memoria delle Vittime dell’immigrazione, istituita con legge del marzo 2016 per il 3 ottobre di ogni anno. Data scelta a fissare nella memoria una delle peggiori tragedie del mare di questi ultimi anni: il 3 ottobre del 2013 persero la vita, al largo dell’isola di Lampedusa, 368 migranti. Una Giornata di iniziative per rinnovare la memoria di quanti hanno perso la vita nel Mediterraneo - oltre 3000 solo nel corso di quest’anno - nel tentativo di emigrare verso il nostro Paese per sfuggire a guerre, persecuzioni, violenze e povertà assoluta. Un’occasione per sensibilizzare l’opinione pubblica, e i giovani in particolare, alla questione dell’immigrazione e sviluppare sensibilità, solidarietà e consapevolezza civica su una tragedia che si consuma giorno dopo giorno al largo delle nostre coste.

     

    “L’istituzione ufficiale di questa data per ricordare tutte le vittime dell’immigrazione - afferma Mirisola - deve essere un momento di profonda riflessione per tutti, per il nostro Paese e l’Europa intera, per sollecitare l’attenzione sul bisogno di solidarietà civile, di rispetto della dignità umana e del valore della vita, elementi questi che nutrono l’impegno quotidiano di tutto il personale dell’INMP. L’auspicio è che questa Giornata non solo risvegli mature riflessioni sulla necessità e l’urgenza di inclusivi processi di dialogo tra differenti culture, ma possa soprattutto tradursi anche in risposte concrete all’emergenza umanitaria in atto impegnandoci tutti, ognuno per quello che può, su percorsi di accoglienza, ascolto dell’Altro e integrazione superando divisioni, paure irrazionali ed egoismi. Perché, di fronte al lungo elenco di vittime senza nome ingoiate ogni giorno dal Mediterraneo, non possiamo voltarci da un’altra parte: la responsabilità è morale, e nessuno può sentirsene escluso”.

  • Il Parlamento della Repubblica Italiana
    Facts & Stories

    Referendum Costituzionale Domenica 4 dicembre 2016

    Con Decreto del Presidente della Repubblica del 27 settembre 2016, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 227 del 28 settembre 2016 sono stati convocati per domenica 4 dicembre 2016 i comizi elettorali per il Referendum Popolare Confermativo avente ad oggetto il seguente quesito referendario: Approvate il testo della legge costituzionale concernente “disposizioni per il Superamento del bicameralismo paritario, la riduzione del numero dei parlamentari, il contenimento dei costi di funzionamento delle istituzioni, la soppressione del CNEL e la revisione del titolo V della parte II della Costituzione", approvato dal Parlamento e pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 88 del 15 aprile 2016

    Elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE

    Gli elettori residenti all’estero ed iscritti nell’AIRE (Anagrafe degli Italiani Residenti all’Estero) riceveranno come di consueto il plico elettorale al loro indirizzo di residenza. Qualora l’elettore non lo ricevesse potrà sempre richiederne il duplicato all’Ufficio consolare di riferimento. Si ricorda che è onere del cittadino mantenere aggiornato l’UFFICIO CONSOLARE competente circa il proprio indirizzo di residenza.

    Chi invece, essendo iscritto nell’AIRE, intende votare in Italia, dovrà far pervenire all’UFFICIO CONSOLARE competente per residenza (Ambasciata o Consolato) un’apposita dichiarazione (vedasi fac-simile) su carta libera che riporti: nome, cognome, data e luogo di nascita, luogo di residenza, indicazione del comune italiano d'iscrizione all'anagrafe degli italiani residenti all'estero, l'indicazione della consultazione per la quale l'elettore intende esercitare l'opzione.

    La dichiarazione deve essere datata e firmata dall'elettore e accompagnata da fotocopia di un documento di identità dello stesso e può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano all’UFFICIO CONSOLARE, anche tramite persona diversa dall’interessato, entro l’8 di ottobre pv, con possibilità di revoca entro lo stesso termine.

    Elettori temporaneamente all’estero

    Gli elettori italiani che per motivi di lavoro, studio o cure mediche si trovano temporaneamente all’estero per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del Referendum, nonché i familiari con loro conviventi, potranno partecipare al voto per corrispondenza organizzato dagli uffici consolari italiani (legge 459 del 27 dicembre 2001, comma 1 dell’art. 4-bis), ricevendo la scheda al loro indirizzo all’estero.

    Per partecipare al voto all’estero, tali elettori dovranno – entro l’8 ottobre pv- far pervenire AL COMUNE d’iscrizione nelle liste elettorali un’apposita opzioneE’ possibile la revoca entro lo stesso termine. Si ricorda che l’opzione è valida solo per il voto cui si riferisce (ovvero, in questo caso, per il Referendum del 4 dicembre 2016).

    L’opzione (fac-simile qui reperibile) può essere inviata per posta, telefax, posta elettronica anche non certificata, oppure fatta pervenire a mano al Comune anche da persona diversa dall’interessato (nel sito www.indicepa.gov.it sono reperibili gli indirizzi di posta elettronica certificata dei comuni italiani).

    La dichiarazione di opzione, redatta su carta libera e obbligatoriamente corredata di copia di documento d’identità valido dell’elettore, deve in ogni caso contenere l’indirizzo postale estero cui va inviato il plico elettorale, l’indicazione dell’Ufficio consolare competente per territorio e una dichiarazione attestante il possesso dei requisiti per l’ammissione al voto per corrispondenza (vale a dire che ci si trova - per motivi di lavoro, studio o cure mediche - in un Paese estero in cui non si è anagraficamente residenti per un periodo di almeno tre mesi nel quale ricade la data di svolgimento del referendum; oppure, che si è familiare convivente di un cittadino che si trova nelle predette condizioni).

    La dichiarazione va resa ai sensi degli articoli 46 e 47 del decreto del Presidente della Repubblica del 28 dicembre 2000, n. 445 (testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa), dichiarandosi consapevoli delle conseguenze penali in caso di dichiarazioni mendaci (art. 76 del citato DPR 445/2000)

     

    Maggiori informazioni sul sito del Consolato Generale >>

  • Events: Reports

    Music! Benefit Concert to to Help the Reconstruction of the Teatro Cinema Garibaldi in Amatrice

    The campaign is organized by two associations of Italian jazz musicians: Associazione I-Jazz (http://www.i-jazz.it/)   and MIDJ-Musicisti Italiani di Jazz (http://www.musicisti-jazz.it/website/). It is intended to raise money to help the reconstruction of the Teatro Cinema Garibaldi in Amatrice (one of the small towns the earthquake erased from the map).

    The fundraising platform doesn't charge any commission for the earthquake cause. Those who cannot come to Bar Lunatico on 9/17th might contribute directly by clicking on the above crowdfunding campaign link, just adding the sentence: SOLIDARITY FROM BROOKLYN, BAR LUNATICO EVENT

    Bar LunÀtico (486 Halsey St, Brooklyn, NY 11233

    www.barlunatico.com) - the intimate/magic music venue which is gaining an high reputation in the New York song writer/jazz music scene - in collaboration with Italian guitarist/composer Marco Cappelli has organized a night in support of the victims of the recent earthquake in Italy. 

    A stellar lineup of avant-jazz New York based musicians - usually touring in the most prestigious international festival scene - will perform in support of the cause, in 7 sets. This will be a great night of music and solidarity not to be missed!

    Music starts at 6:30 

    The usual suggested donation is $10, but an upgrade to $20 is strongly recommended for this specific cause.

    Performing musicians: 

    DAMON BANKS http://damonbanks.net/

    ELLIOTT SHARP http://www.elliottsharp.com/

    STEVE BERNSTEIN http://www.stevenbernstein.net/

    MARCO CAPPELLI http://marcocappelli.com/

    ANTHONY COLEMAN http://necmusic.edu/faculty/anthony-coleman

    KEN FILIANO https://en.wikipedia.org/wiki/Ken_Filiano

    JOE HERTENSTEIN http://joehertenstein-music.tumblr.com/

    SHELLEY HIRSCH http://www.shelleyhirsch.com/shelley/

    JAMES ILGENFRITZ https://jamesilgenfritz.com/

    BRAD JONES http://bassjones.com/

    BRIGGAN KRAUSS http://www.briggankrauss.com/

    JT LEWIS http://www.jtlewis.org/bio-discography/ DAVE MILLER https://davemillerdrums.wordpress.com/ JIM PUGLIESE http://www.jimpugliese.org/ BRANDON ROSS https://www.reverbnation.com/brandonross 

    DOUG WIESELMAN http://www.dougwieselman.com/ 

    see the crowdfunding campaign >>

  • Events: Reports

    9/11 Table of Silence Project: Let your voice be heard for Peace

     The Table of Silence Project 9/11 is a multi-cultural prayer for peace, realized through a transcendent ceremony for 100 dancers swathed in white, that carries out the vision of choreographer Jacqulyn Buglisi and artist Rossella Vasta. The site-specific work is titled after Vasta’s installation of 100 terracotta plates arranged around a symbolic banquet table uniting humanity. Buglisi transforms the concept into a moving meditation, a poetic call for tolerance and peace in our world.  

    The impact of the event is rooted in its simplicity. Moving to the minimal plaintive strains of the flute and the ritualistic beat of the tympani, a metaphor for the heartbeat, groups of 20 dancers enter in procession from different directions.

    As they move onto the site, forming patterns of concentric circles, they create a Peace Labyrinth, symbolizing eternity, purity, and the continuous life cycle.

    Filled with the transcendent energy of the Mandala, each dancer embraces a terracotta plate hidden within his/her robe, personifying and embodying the banquet table. 

    Spectators may join the dancers in a ritualistic exercise:enveloped in silence for one minute, they turn their wrists with open palms and extend their arms slowly to the sky. With echoes of the flautist’s act of taking breath, dancers rise and exit in a unified silence, creating a transcendent experience that gives voice to those who have lost their own.   

    Vasta writes: The opportunity to physically “give body” to the table came to my mind after I saw Buglisi's Requiem. When I first realized my 100 plates, I imagined that there were 100 people sitting at this table…The idea of a never ending body of individuals unified by the repetition of one becomes a meditative mantra. 

    The Table of Silence Project 9/11 had its first presentation on the tenth anniversary of 9/11 on the Josie Robertson Plaza at Lincoln Center. Participating were both professional dancers and students from NYC’s premier conservatories and studios: Buglisi Dance Theatre, Ballet Hispanico, Dance Theatre of Harlem, The Juilliard School, The Ailey School, the Martha Graham Company and School, National Dance Institute, Steps on Broadway, and Peridance, among others. This global tribute was seen in 82+ countries via live stream.

    Following its presentation on the Josie Robertson Plaza at Lincoln Center on 9/11/11, The Table of Silence Project 9/11 was performed in Fall 2011 at the Piazza San Rufino in Assisi, Italy; and at the Pan Am Flight 103 Remembrance Wall at Syracuse University. In 2012, 2013 and 2014, it was performed again at Lincoln Center on the anniversary of 9/11. For their artistic contributions in promoting peace, Ms. Vasta received an Honorary Degree from Cardinal Stritch University in Milwaukee, and Jacqulyn Buglisi was featured in the Dance/NYC “New Yorker for Dance” video campaign. 

    In 2014, the Table of Silence was proclaimed a ceremony that uses “the power of movement to pay respect and show renewed commitment to building a brighter future” by New York City Mayor Bill de Blasio and “unites the New York City arts community to spread a message of peace and hope” by New York Governor Andrew Cuomo

  • Art & Culture

    Waiting - a Documentary by Cristian Piazza

    WAITING is about Second Chances. Being an Immigrant implies a resetting in habits: a new language, a new culture and dealing with circumstances differently. At first you are exhilarated and in awe because everything is new, until you realize that the past, and all things familiar, are pretty much a memory and nothing else.

    New York has always been considered an Island of opportunity; it has been home for many generations of Italian immigrants since the late 1800’s. It’s a place to prove and confront yourself in every possible field. I was at a crossroad when I conceived this project. I challenged my fear of failure, the idea of Home, Identity and Family.

    Filming this documentary showed me that most decisions come from a very intimate place: call it individual crisis, turning point, or passage to adulthood.  I was first interested in knowing how people become aware of it: how can they see their way forward and use that awareness to change their lives. Choices are what define us as human beings. These are stories that humanize immigrants.

    Collaboration is always a matter of trial and error in this business. I found amazing people who have been determined and passionate and helped me to complete this documentary. Anything that helps to increase the spirit of collaboration is always a plus.

    Three Italian Immigrants aim for a second chance in life in New York City.

    Floriano Pagliara is a Professional Boxer looking for self-validation. After a crushing defeat back in Italy, he needs to regain confidence. His career is his Identity. He finds a new trainer and a shot at a World Title against an American Champion. What will do it for him? Going the distance or winning the title?

    Paolo Buffagni is a former Actor without any musical instruction. He reinvents himself as an Opera Singer at 30 after moving to New York. With little support for its new venture, he is constantly hesitant about his real potential and talent. His first major role is in Verdi’s Traviata. He’s looking for the recognition he couldn’t get back home.

    Paolo Inferrera ultimately wants to open a restaurant in New York. His former family lifestyle and his entitled way of living fell apart with his parent’s divorce. He is an aspiring entrepreneur that falls short, hitting rock bottom. He acknowledges addiction and fights against it. He realized that the outside stimulation was a fence to his inner development. He tries to redeem himself in order to find his true Identity.

  • Ideas. Where to Stay and Eat in Gargano

    Where to Stay: Relax and Enjoy

     
    B&B Casanita

    Via Simone Vestano 16

    Vieste (Foggia)

    ◗ www.bbcasanita.com

    On the rugged coast-line of Vieste, with white walls overlooking the sea and lush greenery, you will find some of the most popular tourist properties in Gargano. Not far from the lively historical center, situated right in front of the Castello di Federico II, there is a B&B with only four rooms and two spacious terraces, from which you can enjoy spectacular views. B&B Casanita will provide a rare experience due to the particular attention it has paid to conserving the typical architectural characteristics of the town.

    Zia Nì

    Localita Valle Sant’Elia

    Peschici (Foggia)

    ◗ www.ziani.it

    Mario and his wife, Lynse, are the owners of the Zia Nì B&B, a countryside villa with four contemporary-style rooms. Located amongst six hectares of olive groves and orchards, Zia Nì features a charming swimming pool surrounded by olive trees and a splendid view of the Foresta Umbra, the thousand-year old oasis in the heart of the Gargano National Park. Here, luxury is combined with a respect for the neighboring nature.

    Locanda della Castellana

    Località Valle Castellana

    Peschici (Foggia)

    ◗ www.lalocandadellacastellana.it

    With its little white houses, Peschici is best discovered by taking your time; wandering through the narrow streets and stopping to admire panoramic views. We recommend visiting La Locanda della Castellana, just a little over half a mile from the town center; fifteen apartments with all the necessary comforts, a small but well-equipped fitness center and a restaurant. The cuisine is authentically Pugliese with local products collected by Signor Mario.

    Where To Eat

    Trabucco: a gastronomic experience not to be missed

    The ‘trabucco’ is an ancient construction designed for fishing, typical of our coasts. Its name derives from the Latin, “Trabs-Trabis”, or rather beam or timber. Indeed, the trabucco is built entirely with wooden beams supported by steel tie-rods. We suggest that you visit these two:

    FOR LUNCH

    Trabucco di Monte Pucci

    Località Montepucci

    Peschici (Foggia)

    ◗ www.trabuccodimontepucci.com

    The restaurant opened in 1970 when Biagio Fasanella – a grandfather – would spend his days on the trabucco with his family, and then began to grill the fish he caught to allow passers-by to sample. The outdoor room, mounted on the beams of the trabucco, is surrounded by the sea and offers a charming view of Peschichi to the east with Calenella and Rodi Garganico to the west. The indoor room, more sheltered and ideal for cool evenings, looks out to the west in the direction of Rodi and is set on the smaller trabucco, offering clients marvelous ocean sunsets.

    FOR DINNER

    Al Trabucco Jazz da Mimì

    Localitá Punta San Nicola

    Peschici (Foggia)

    ◗ www.altrabucco.it

    Before becoming chefs, the Ottaviano family were master carpenters, one of the oldest families of trabucco builders in the entire Gargano promontory. Today they own a restaurant nestled on the rocky cliffs of San Nicola, just over a mile from the white town of Peschici. The outdoor patios are made from the beams of old trabucchi, poles that have held through winter storms and logs that are contorted and sculptured. It is further decorated with buoys, fish traps and nets, while the interior room resembles a small sea museum – filled with memorabilia, old tools and photos of successful catches. We particularly recommend visiting in the evening, when you will almost certainly have the fortune of dining with music, since this is also the home of Trabucco Jazz Live.

  • Events: Reports

    On the Subversion of Opacity

    Cuchifritos Gallery + Project Space presented on June 10th On the subversion of opacity [About Practice#3], a two-person exhibition of recent work by Arianna Carossa and Beatrice Glow, curated by Alessandro Facente.
     

    Through site-specific installations, including sculpture and digital prints on silk, this exhibition considers the ways in which artists provide an indirect view of reality, representing it as a fictional mythology drawn from its facts, forms, or histories, but never reflecting them directly.

    Even as a fiction, this mythology is able, perhaps even more so, to reveal the original reality at its core; an inner essence not beholden to its usual context, interpretation or common understanding. Instead, the new work behaves as autonomous form; an expanded field that is both in balance and in tension with the one from which it has been originally generated.
     

    By investigating the ways in which reality can become dissociated from recognizable forms and ordinary knowledge, the exhibition considers the manual labor, or craft, within an artist’s practice and its potential to modify, shape, overturn, and radically change an existing object, shape or event (historical or current) in the process.

    Estranged from their original context, the former lives of these objects and histories become transparent, yielding their political, social or practical nature to an intimacy between the viewer and the visual experience where the form is observed without additional interpretation and description, nor the mediation of “what we add to it from the outside.”
     

    In his 1988 essay “Lightness,” published in the compendium Six Memos for the Next Millennium, Italo Calvino likens the writer’s creative act to an indirect gaze on the world; just as Perseus defeated Medusa by following her movement in the reflection of his shield, the strength of the literary imagination is in a writer’s ability to wade through the opacity of our literal world through the transformation of fact into fiction; subverting what Calvino describes as the “petrification” or “the weight” of ideas through the lightness of mythology and its visionary language.
     

    Similarly, Arianna Carossa and Beatrice Glow’s works aim to experiment with personal formalism, creating new worlds that encourage the viewer to exceed their own assumptions within an exhibition space.
     

    Across her entire practice, from site-specific projects to sculptures to land art, Arianna Carossa strives to create work that emerges from the environment in which she is called to realize a project, aiming at searching for situations or moments where the design of an object itself can relate to everything around it. For many years, at the center of her research there has been the object: intended as raw material to be reinvented through different forms and expressions. Her process is strongly rooted in Arte Povera, but completely reinterpreted through a language which is profoundly personal and carefully aimed at investigating new materials, such as found objects, pieces of furniture, ceramics and paintings reassembled as a reflection on universal themes.
     

    On the occasion of the show, Carossa exhibits a new body of organic/animal-like-shape sculptures made by using expanded foam, colors and found objects, whose interaction in the limits of both the piece and space, offer viewers mixed feelings, based on a balance between opposite forces, including dirty and clean, hard and soft, bright and opaque, weight and light.
     

    Beatrice Glow uncovers invisible and suppressed stories that lie in the long geopolitical shadows of colonialism and migration. Her practice comprises sculptural installations, trilingual publishing, lectures and participatory performances. To counter divisive discussions of political and cultural borders, Glow meditates on how all ethnospheres are, like islands, connected beneath the surface. Her research mines the relationship between Asia and the Americas, investigating transpacific economic and cultural circulations, as well as persistent, romanticized notions of the exotic “other.”
     

    Glow’s installation at Cuchifritos consists of a new body of work that tells the social history of spices as a bloody continuum of exploitation, extraction, and land dispossession. She created a series of digital prints on silk drawing upon historical depictions of the spice trade combined with her own drawings that are inspired by botanical research to illuminate the transhistoric weight of spices, silks and colors that have propelled forward countless caravans and ships in the birthing of globalization.

    The artist considers these silk prints as objects that sit between the resemblance of Mantones de Manila and oriental rugs, objects that embody a long history of trade, cultural circulations and mystique. The transparent and weightless quality of silk evokes the ghosts of history that invisibly shape our present while starkly contrasting historical gravity.

  • Arte e Cultura

    LʼEleganza del Cibo arriva a New York

    Dopo lʼinaugurazione avvenuta al Museo dei Mercati di Traiano nel Maggio 2015, la mostra
    LʼEleganza del Cibo approda a New York.

    Dal 24 Giugno al 4 Luglio, una selezione di oltre cinquanta capi e accessori scelti dai curatori Stefano Dominella e Bonizza Giordani Aragno saranno esposti al Chelsea
    Market, meta culinaria prediletta dei newyorchesi, con lʼobiettivo di esplorare la contaminazione tra le culture dellʼalimentazione e della creatività Made in Italy.
    Presentata dallʼICE, Italian Trade Commission in collaborazione con Unindustria, LʼEleganza del Cibo proporrà abiti, accessori, immagini fotografiche e video, attraverso un
    percorso creativo contemporaneo dove la tradizione del “bello e ben fatto” Italiano si mischierà a suggestioni gastronomiche, a dimostrazione di quanto la moda ha saputo trarre ispirazione dal buon cibo.

    In mostra abiti-opera ma anche accessori realizzati con materiali inconsueti, dalle forme e disegni scaturiti da una ricerca innovativa, originale e soprattutto ironica.
    Gli abiti realizzati dai più grandi stilisti, dal 1950 ad oggi, insieme alle creazioni di designers emergenti, racconteranno la storia inedita del connubio seducente tra “moda” e “gusto”.
    Tra le creazioni in mostra, alcuni delle quali mai presentate prima dʼora, lʼabito Privè di
    Giorgio Armani che si ispira al bambù, pianta delicata e robusta al tempo stesso, sempre più
    in voga nellʼindustria ecosostenibile.

    Etro fa suo lo slogan “We are what we eat” (Noi siamo ciò che mangiamo), così le meravigliose stampe della Maison si animano di pasta e crostacei crudi, in composizioni grafiche create con immagini digitali in cui i pranzi, italianissimi nella loro rappresentazione, si trasformano in un caleidoscopio di colori e “sapori”. Gattinoni, cheha dedicato unʼintera collezione di alta moda al cibo, eʼ in mostra con il “bread dress” ,composto di bustier scolpito con vere spighe di grano e pantaloni in juta ricamati con biscotti e salatini glassati e cristallizzati.

    Il giovane designer Tiziano Guardini sceglie vere radici diliquirizia per realizzare il suo abito “Natural Couture” eco-sostenibile. Salvatore Ferragamo, pioniere nell'utilizzo di materiali poveri come sughero, rafia e canapa, ha scelto di esibire  alcune delle sue calzature più famose tratte dal prezioso archivio storico della fondazione a lui dedicata. Immancabile Moschino, che da sempre ha trattato il cibo con ironia e come strumento di denuncia sociale. In mostra anche Ken Scott, il giardiniere della moda, colui che tra i primi ha scelto di inneggiare al food attraverso le vivaci stampe dei suoi abiti: asparagi, piselli, carciofi, mele, diventano “meraviglioso orto” da indossare.

    “Mi sono interrogato spesso in questi ultimi anni circa il parossismo che sta focalizzando la
    nostra attenzione - dichiara il curatore Stefano Dominella - Da una parte lʼedonismo, la cura
    del corpo, lʼessere magri ed in forma ad ogni costo, dallʼaltra il “tam tam” mediatico e  pubblicitario sul cibo, sul gusto e sulla golosità in genere che scaturisce unʼansia alimentare.
    E la moda? Raccoglie e assorbe tutte queste sollecitazioni e le interpreta con ironica creatività. Da sempre. Eʼ in questo clima da “Dolce Vita” dellʼalimentazione che ho maturato lʼidea di una mostra che coniugasse moda e cibo. Per sorridere di questa “Strana coppia”, ma anche per approfondire e sensibilizzare le mille sfumature legate ad essa, non per ultimo il rispetto per la natura e per lʼambiente.”

    “LʼEleganza del Cibo”, aggiunge il Direttore dellʼUfficio ICE di New York e Coordinatore della
    Rete USA Maurizio Forte, “rientra nel Piano Speciale che il Governo Italiano ha lanciato per
    promuovere e supportare la filiera della moda e quella agroalimentare negli Stati Uniti. 

    Questa mostra offre lʼopportunità di presentare, per la prima volta negli U.S.A  la relazione imprescindibile tra due degli aspetti più importanti della cultura Italiana. Anche da un punto di vista commerciale, il comparto moda/agroalimentare rappresenta oltre il 25% delle esportazioni italiane in USA e risulta in crescita di circa il 16% nel 2015 rispetto al 2014” 

    Orario: tutti i giorni dalle 10:00 alle 19:00
    Luogo: Chelsea Market, 75 9th Avenue, New York NY 10011
    Ingresso gratuito

  • Fatti e Storie

    “Food in Focus”. Evviva l'italiano !

    “Non solo la diffusione della cultura italiana, ma anche la promozione dello studio della lingua italiana e’ molto importante: vogliamo far capire agli studenti americani che sapere l’italiano e’ sia piacevole per gustare meglio le opere e i prodotti made in Italy, sia utile per trovare lavoro e fare carriera con le molte aziende italiane presenti negli States e attive nei business del cibo, della moda, del design e della tecnologia”. 

    L’ha sottolineato con passione il console generale italiano a New York, Francesco Genuardi, durante la cerimonia di premiazione degli studenti che hanno vinto il concorso fotografico “Food in Focus”, lanciato dallo IACE (Italian American Committee on Education) insieme a Eataly. 

       L’evento si e’ svolto sabato 18 giugno nella Scuola Grande di Eataly, dove si tengono regolarmente corsi di cucina e di cultura culinaria.
     

       Il giudice del concorso era il fotografo Francesco Tonelli, famoso per le sue immagini di cibo & cucina pubblicate su libri come “The Tucci Cookbook” di Stanley Tucci): il tema era catturate immagini rappresentative della cucina italiana con un particolare “appeal” per l’appetito. Fra le centinaia di foto arrivate, Tonelli ha scelto di assegnare il primo premio (cena per quattro al ristorante Manzo di Eataly) a Samantha Pugliese della Manhasset High School; il secondo premio (tour personalizzato di Eataly con degustazioni per quattro persone) a Hennessis Veras della LaGuardia High School; e il terzo (un cesto di prodotti tipici italiani) a Gilian Marino, ancora della LaGuardia High School. 

       L’iniziativa fa parte della collaborazione fra Iace e Eataly, iniziata quattro anni fa, per incoraggiare gli studenti americani a scegliere l’italiano come lingua straniera in classe e appassionarsi della nostra cultura e del Made in Italy, a partire dalla nostra cucina sana e appetitosa. Ogni anno centinaia di studenti da scuole di New York, New Jersey e Connecticut visitano Eataly con il programma IACE: due ore di “lezione” su come fare la spesa nel mercato e come cucinare, imparando insieme un po’ di vocabolario italiano.

       “Grazie a queste e ad altre attività lo studio dell’italiano sta avendo un grande successo - ha spiegato il presidente dello IACE Berardo Paradiso -. Circa 100 mila studenti seguono corsi di italiano nelle scuole degli stati di New York, New Jersey e Connecticut supportate dallo IACE. Per questo siano riusciti a raggiungere in anticipo sulla scadenza prevista l’obbiettivo di 2.500 studenti delle scuole superiori impegnati a sostenere l’esame AP (Advance placement) di italiano, cioè la soglia necessaria per mantenere vivo questo test, che e’ importante per ottenere credit all’università”. 

       Per il prossimo anno scolastico la partnership fra IACE e Eataly si allargherà al nuovo megastore che Eataly ha in programma di aprire questo agosto al World Trade Center.

        Il console generale Genuardi ha anche anticipato la notizia che il prossimo ottobre, in occasione della settimana della lingua italiana nel mondo, Eataly ospiterà una grande iniziativa “a sorpresa” per promuovere lo studio dell’italiano. 

  • Art & Culture

    Karl Lagerfeld’s Photos Take Over Florence


    Karl Lagerfeld
    ’s “Visions of Fashion” exhibit takes over Palazzo Pitti on Tuesday, June 14th as contemporary fashion takes over Florence. The exhibit opens on the first day of the 90th edition of the Pitti Uomo men’s wear trade show and runs through October 23rd.

    The trendy designer’s exhibit consists of photos shot throughout his iconic fashion career, showcasing 200 shots, including photos published by international magazines such as Vogue, Harper’s Bazaar, Numéro, and V Magazine.
     

    Curated by Eric Pfrunder and Gerhard Steidl, the exhibit will officially turn Palazzo Pitti’s Costume Gallery into a fashion museum. The exhibit kicks off a round of events on contemporary fashion to take place over the next three years in Florence.
     

    The photos were made with varying techniques, including daguerreotypes, platinum prints, Polaroid transfers, resinotypes, screen-prints, and digital press.  Many photos on display were inspired by classic mythology, including Lagerfeld’s series “Le Voyage D’Ulysse” and “Daphnis and Chloe”. “Today, photography is part of my life,” Lagerfeld said.  “I can’t see life without the vision of photography.”

    The German fashion designer, artist, and photographer began his career in 1955 when he won a design competition sponsored by the International Wool Secretariat and was hired as Pierre Balmain’s assistant.  After leaving Balmain and joining Jean Patou, Lagerfeld introduced a series of low-cut skirts and dresses to the Paris fashion market, which did not win over the fashion critics.   He reached international fame in the early 1980s and is currently the head designer and creative director of Chanel, Fendi, and his own label.
     

    Lagerfeld, who is known for lying about his age, debuted as a photographer in 1987 with his first press kit for Chanel at the request of Eric Pfrunder, the brand’s image director.  He produced “Visionaire 23: The Emperor’s New Clothes”, a series of nude pictures of models and celebrities, and also personally photographed Mariah Carey for the cover of V magazine in 2005.
     

    “I look at the world and at fashion with the eye of a camera,” Lagerfeld explained.  “This enables me to maintain a critical detachment in my everyday work, which helps me more than I could ever have imagined."
     

    The event kicks off three years of contemporary fashion events in Florence, an initiative that was created through a joint cooperative between Pitti Immagine Discovery, the Uffizi Gallery, the ministry for economic development and Italian trade promotion agency ICE, and the Centro di Firenze per la Moda Italiana (CFMI) -  Florence’s center for Italian fashion.  CFMI is co-funding the initiative with an annual 50,000 euros over the 2016-2018 period, said CFMI’s president Andrea Cavicchi.

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